Stazione Alta velocità, la sindaca di Padula difende le scelte di Rfi: «Basta campanilismi»

«Proviamo per una volta a ragionare come territorio mettendo da parte logiche campanilistiche e distruttive»

Uno degli incontro pubblici
Uno degli incontro pubblici
di Pasquale Sorrentino
Martedì 20 Febbraio 2024, 07:00
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La stazione - dell'Alta velocità - della discordia. Rfi ha scelto Padula come nuova fermata della linea, al confine con Buonabitacolo, e lo ha detto a più riprese spiegando vantaggi per l'azienda e motivazioni. Una decisione netta che però non ha messo a tacere polemiche e richieste a 360 gradi.

Sul tema è intervenuta la sindaca di Padula. «Non capisco - dice - perché c’è sempre qualcuno nel Vallo di Diano che evidenzia, in ogni occasione, una mancanza territoriale di unità: è un atteggiamento che ci danneggia. Fortunatamente nel caso dell’Alta velocità si tratta di scelte tecniche che prescindono da qualsiasi inopportuno e spregiudicato preconcetto politico». La sindaca Michela Cimino si è così espressa senza mezzi termini a seguito dell'interrogazione parlamentare presentata da Noi Moderati al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e anche per le richieste fatte al Governo da alcuni sindaci del territorio.

«Proviamo per una volta a ragionare come territorio - sottolinea la prima cittadina - mettendo da parte logiche campanilistiche e distruttive. E chiariamo che, in ogni caso, non sarà certo l’iniziativa estemporanea di una banale interrogazione parlamentare a farci sfuggire un’occasione importante per rilanciare questa zona e uscire dall’isolamento territoriale». Cimino ha anche evidenziato che, durante il dibattito pubblico che si è tenuto il 12 dicembre 2023 nella Certosa di San Lorenzo, i tecnici di Rfi hanno ampiamente illustrato le loro scelte, motivate soprattutto da diversi aspetti meramente infrastrutturali e non da ragioni arbitrarie o di altra natura. La sindaca di Padula ha aggiunto inoltre che, in più occasioni, è stata ribadita la centralità del luogo individuato da Rfi anche per altri territori limitrofi al Vallo di Diano, a cominciare dal Cilento, dalla Basilicata e per finire all’alta Calabria.

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«Vorrei sottolineare che Padula, ma sarebbe più giusto dire il Vallo di Diano - ha ribadito Michela Cimino - possiede uno dei più importanti monumenti patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco. La Certosa di San Lorenzo, infatti, è il più vasto complesso monastico dell’Italia meridionale, nonché uno dei più interessanti in Europa per magnificenza architettonica e copiosità di tesori artistici». 

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