Il boss Rosario Giugliano ammette: «Fui avvisato del blitz dell'Antimafia»

Lo ha rivelato lui stesso, in uno dei verbali riempiti con la procura di Salerno, durante il suo percorso di collaborazione con la giustizia, illustrando le modalità operative del clan Fezza - De Vivo

I carabinieri di Pagani
I carabinieri di Pagani
di Nicola Sorrentino
Domenica 24 Settembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 09:18
3 Minuti di Lettura

Il boss Rosario Giugliano fu avvisato del maxi blitz della Dda Antimafia di Salerno il giorno precedente agli arresti. Lo ha rivelato lui stesso, in uno dei verbali riempiti con la procura di Salerno, durante il suo percorso di collaborazione con la giustizia. E con i quali ha illustrato le modalità operative del clan Fezza - De Vivo di Pagani, di cui lui era “consigliere” e socio per alcuni affari, con l’obiettivo di elevarli sul territorio in una sempre e più potente organizzazione mafiosa. Il blitz a cui si riferisce Giugliano è quello del 2 dicembre 2022, quando carabinieri, guardia di finanza e polizia eseguirono svariate ordinanze cautelari.

A quella sfilza di arresti - erano 26 le misure - in sei riuscirono a sottrarsi. Di questi, cinque erano i vertici del clan della Lamia. Difficile non ipotizzare come l’informazione ricevuta da Giugliano sia stata utilizzata anche da altri, per sottrarsi momentaneamente alle manette. «Il giorno prima dell’esecuzione dell’ordinanza - spiega il 62enne di Poggiomarino - mi dissero che nella nottata sarebbe stato eseguito un blitz delle forze dell’ordine, cosa che poi effettivamente accadde». Giugliano riceve l’informazione da un altro imputato, che a sua volta l’avrebbe ottenuta da un’altra persona, allo stato non indagata ma sulla quale sono in corso indagini. Questa persona, inoltre, sarebbe stata molto vicina al boss di Poggiomarino, al punto da avere ed elargire somme di denaro per situazioni critiche, oltre che per fornire un aiuto negli affari, in particolare per gli interessi che lo stesso Giugliano nutriva nella zona industriale di Fosso Imperatore a Nocera Inferiore.

La conversazione di Giugliano prosegue ma è piena di “omissis”, parti non ancora svelate e sulle quali sono in corso ulteriori indagini da parte della Dda Antimafia di Salerno. Come appunto l’aver saputo il giorno prima che sarebbe stato eseguito un blitz delle forze dell’ordine, coordinato dall’Antimafia. Un’informazione sensibile, ottenuta da chissà chi. Giugliano ha tuttavia parlato anche di altro, come degli affari della droga del clan Fezza - De Vivo, che oltre a imporre una tangente a tutti i capi piazza - dalle 15 alle 20mila euro al mese - , aveva dei propri canali personali di rifornimento. E che porterebbero ad un clan potente di camorra di Napoli, oltre che in Spagna, dove Francesco Fezza e Andrea De Vivo avrebbero curato già interessi di natura commerciale.

Video

Le udienze per il processo contro il clan riprenderanno la prossima settimana, presso il tribunale di Nocera Inferiore. Chi ha scelto il rito abbreviato, invece, come lo stesso Giugliano, comparirà dinanzi al gup nei prossimi mesi, in relazione ad un rinvio dell’udienza fatto la settimana precedente.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA