Il boss torna in città da uomo libero,
il sindaco: «Ma io chiamo Pansa»

Il boss torna in città da uomo libero, il sindaco: «Ma io chiamo Pansa»
di Francesco Faenza
Venerdì 23 Marzo 2018, 06:45 - Ultimo agg. 07:10
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EBOLI - È tornato Giovanni Maiale. Il boss è ricomparso in città il 21 marzo, in coincidenza (casuale) con la commemorazione delle vittime della mafia. Assente da anni, Maiale è di nuovo nella Piana del Sele, che ha sottomesso in un fiume di sangue tra gli anni Ottanta e Novanta. È tornato da uomo libero, senza prescrizioni giudiziarie. «Può andare dove vuole, non ha più vincoli da rispettare», spiega un investigatore.

In molti stentano a crederlo, ma Maiale ha pagato il conto. Il debito è stato estinto a un prezzo scontato, come previsto dalla legge sui collaboratori di giustizia. Spiegarlo ai negozianti taglieggiati è complicato. Raccontarlo ai familiari delle vittime ancora più difficile. In una città con un centro commerciale e un outlet, con una zona industriale in espansione, il dibattito sul ritorno di Maiale è vorticoso. Ma si fa a bassa voce. Un parente di Maiale precisa: «Giovanni è tornato per pochi giorni, non resterà a Eboli. I suoi figli vivono nella zona sud del Lazio. Sono cresciuti lì». Nella zona tra Frosinone e Latina, Maiale gestisce un allevamento di cani. Gli esperti del settore parlano di guadagni lucrosi.

Chi si è schierato senza paura è il sindaco Cariello: «Ho scritto al prefetto, tempo fa. Non ho parlato solo del ritorno di Maiale ma di tutti i pentiti. A Eboli ne sono tornati tanti». Cariello è preoccupato: «Al prefetto ho chiesto un’attenzione maggiore sul territorio. Il messaggio credo sia arrivato anche ai vertici delle forze dell’ordine». Se la tensione dovesse tornare alta, Cariello ha un numero di telefono a cui rivolgersi con urgenza: «Il dottor Alessandro Pansa mi ha dato la piena disponibilità ad affrontare ogni tipo di problema. Se sarà necessario, chiamerò lui».
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