Comune, sulle Commissioni
caos e tensioni in maggioranza

Comune, sulle Commissioni caos e tensioni in maggioranza
di Umberto Adinolfi
Giovedì 4 Agosto 2016, 06:55 - Ultimo agg. 08:37
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Sempre più caos nella maggioranza: capigruppo allo sbando per la scelta dei presidenti di commissione, sotto accusa la gestione politica della squadra di Enzo Napoli. 
Lo tsunami c’è stato, ma nessuno se n’è accorto. O quasi. Silenzioso ma devastante, il «casus belli» delle presidenze delle nove commissioni consiliari continua a mietere vittime a Salerno. Tanto è vero che la notizia - sorretta dal venticello dei rumors - è giunta a Napoli, dove ha incrociato il secco disappunto del governatore Vincenzo De Luca. L’ex sindaco, indispettito per come è stata «trattata» la vicenda dallo staff di Napoli, avrebbe anche accarezzato l’idea di prendere in mano la situazione e «dettare» i nomi da Palazzo Santa Lucia. 
Un golpe, per dirla in breve, ma alla fine non sarà così. Almeno ufficialmente. E veniamo alla cronaca delle ultime ore. Oggi pomeriggio è previsto un primo summit tra i neo capigruppo delle sei liste componenti la maggioranza. Come anticipato dal Mattino, saranno presenti Donato Pessolano (Salerno per i Giovani), Pietro Stasi (Moderati per Salerno), Massimiliano Natella (Socialisti), Antonio Carbonaro (Davvero Verdi), Corrado Naddeo (Campania Libera) e Luca Sorrentino (Progressisti per Salerno). Al tavolo, oltre al sindaco Enzo Napoli, ci saranno il capostaff Enzo Luciano e l’evergreen Felice Marotta. Il compito non è affatto semplice: trovare la quadra del cerchio entro venerdì e consentire l’insediamento delle commissioni prima di Ferragosto. Cosa quasi impossibile, viste le premesse. Ma la politica salernitana ci ha abituati anche ad improvvisi colpi di scena. 
Se resterà fermo il principio che alle presidenze delle commissioni vengano nominati esclusivamente i «senatori» deluchiani, la questione numericamente diventa complessa e contorta. Gli unici certi al momento sono Nico Mazzeo alla commissione Finanze e Bilancio, Rosa Scannapieco all’Ambiente e Cultura, Antonio Cammarota alla Trasparenza e Mimmo Ventura che oltre alle politiche dello Sport, potrebbe assumere anche la presidenza della commissione Annona. 
Le politiche sociali potrebbero finire ad Ermanno Guerra (in attesa di una visibilità politica maggiore), mentre per Statuto, Mobilità e Urbanistica la situazione sarebbe paralizzata. Visti i continui e reiterati no pronunciati da Antonio D’Alessio, Paki Memoli, Horace Di Carlo e Felice Santoro, l’unico jolly rimasto a disposizione della maggioranza è il capogruppo dei Progressisti Luca Sorrentino, ma di certo non per ricoprire tre presidenze di commissione contemporaneamente. Ed allora? L’arcano ancora non è stato sciolto e molti dicono che la faccenda si trascinerà - complice il gran caldo di questi giorni - fino alla fine di agosto.
Comunque vadano le cose, la consiliatura di Enzo Napoli non ha esordito nel miglior modo possibile. Al netto delle iniziative dei singoli assessorati (vedi ad esempio l’accordo con Eurochocolate realizzato dall’assessore Roberto De Luca), non si registra una coesione bulgara attorno al neo sindaco. 
E se non fosse stato per un gesto simbolico - quello del neoconsigliere dei Moderati Leonardo Gallo, che nei giorni scorsi ha deciso di rimuovere a proprie spese una microdiscarica a Torrione alto - la maggioranza avrebbe anche rischiato ulteriori figuracce, proprio su un tema delicato quale appunto quello dei rifiuti.
Insomma, Palazzo Guerra vive ore «calde», con tanto di urla e pugni battuti sul tavolo ad opera di qualche deluchiano di ferro - dicono i bene informati - indispettito per il fermo delle commissioni ed il conseguente blocco degli emolumenti spettanti a ciascun consigliere. 
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