Fonderie Pisano e morti sospette:
la Procura archivia l'inchiesta

Fonderie Pisano e morti sospette: la Procura archivia l'inchiesta
di ​Petronilla Carillo
Sabato 28 Luglio 2018, 06:35 - Ultimo agg. 08:39
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Fonderie Pisano e morti sospette: per i periti della procura non c’è prova scientifica del nesso di causalità e il sostituto Roberto Penna archivia l’inchiesta con un provvedimento controfirmato dal procuratore aggiunto Luca Masini. Si chiude così un altro capitolo della saga sull’impianto di via dei Greci a Fratte. Indagati, per reati ambientali, erano i cinque eredi dell’azienda di lavorazione della ghisa, Mario, Guido, Renato, Ciro ed Ugo Pisano per i quali ormai l’inchiesta è definitivamente chiusa. A presentare la denuncia, fu il Comitato Salute e Vita presieduto da Lorenzo Forte. 

Era la fine del 2016 quando i rappresentanti del Comitato, in un freddo pomeriggio di ottobre, si presentarono nell’ufficio del sostituto procuratore Penna consegnandogli una lettera denuncia e i nominativi di 215 persone, alcune delle quali già morte, altre ancora in lotta per la vita. Sono stati presi in considerazione soprattutto i casi delle persone decedute. Si è cercato - per ciascuno di loro - di ricostruire tutte le loro abitudini di vita attraverso anche il racconto di uno dei loro familiari. E così si è scoperto che su 41 cartelle cliniche, 30 riguardavano fumatori accaniti che hanno fatto uso di tabacco dai 10 ai 30 anni. Quindi sono state effettuate delle ricerche sugli effetti del silice con il cancro e non si sono trovate prove scientifiche.
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