Futuro Remoto, anteprima all'Università di Salerno con Diego De Silva

600 studenti in tour attraverso i laboratori Unisa, alle scoperta dei prodotti della scienza

I lab di Futuro Remoto Speciale Unisa
I lab di Futuro Remoto Speciale Unisa
di Barbara Landi
Venerdì 10 Novembre 2023, 19:11 - Ultimo agg. 19:33
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È un itinerario immersivo nella ricerca prodotta dall’Università di Salerno, immaginato per l’evento speciale di Futuro Remoto che si presenta al campus.

Ad accogliere le scuole c’è “PaSqualo”, lo squalo sviluppato con logica intelligente, dotato di sensori di suono, di prossimità e di barometro, che evita ostacoli, insegue il suono e mantiene la quota grazie all’elettromeccanica: è il progetto realizzato nell’ambito del dipartimento di Ingegneria Elettronica ai fini della ricerca pura per attività investigative: definito dagli scienziati Unisa un “esempio simpatico” per dimostrare la guida autonoma o assistita di droni, robot domestici e industriali, oltre ad essere utilizzato per il monitoraggio ambientale per il territorio.  E ancora robottini antropomorfi dalle sembianze umane dotati di intelligenza artificiale, metaverso e realtà aumentata, cristalli al microscopio e reazioni chimiche, fonti energetiche rinnovabili, laboratori sperimentali di economia, fino alla possibilità di giocare attraverso un’APP con gli obiettivi dell’agenda 2030 per il progetto “Be better for people, planet and prosperity”. A fine giornata, inoltre, il confronto con lo scrittore Diego De Silva dal titolo “Sentirsi un cretino”.

La grande festa della scienza, in programma a Napoli dal 21 al 26 novembre, si presenta ad Unisa con una preview fuori programma che anticipa la nuova edizione 2023 di Futuro Remoto, che sarà dedicata al tema “Intelligenze”, per favorire una connessione tra le competenze e le eccellenza del mondo della ricerca e dell’innovazione.

Sono circa 600 gli studenti delle scuole medie e superiori che questa mattina sono stati ospitati al campus, alla scoperta delle “storie di ricerca” presentate dai singoli dipartimenti dell’ateneo, volta a raccontare ciò che “accade” nei laboratori dei Campus, attraverso cinque percorsi differenziati pensati per i ragazzi per aree di interesse, volti a favorire un orientamento sul campo per una scelta più consapevole degli studi universitari.

Si parte dalle “intelligenze” dei saperi umanistici nel Parco dell’Arte e del laboratorio Icaro del Centro ICT per i Beni Culturali di Ateneo: dalle istallazioni di arte contemporanea che popolano il Campus alle Digital Humanities nel Metaverso.

E ancora l’IntelliScienza, nuovi dispositivi e macchine progettate dall’intelligenza dell’uomo, trasporto sostenibile, per poi concludere, a fine giornata, con Diego De Silva, che si dichiara«“affascinato e, allo stesso tempo, timoroso per l’Intelligenza artificiale».

 

«Il futuro per me è un azzardo», afferma Diego De Silva che, dopo aver raccontato la sua esperienza, dagli studi in Giurisprudenza alla “chiamata” alla scrittura, invita i giovani in platea a perseguire la propria vocazione.

«Sentirsi dei cretini è una forma di intelligenza: partire dal presupposto di scoprire i propri limiti, le incapacità, la propria difficoltà di comprendere alcuni meccanismi, è una forma esperienziale di intelligenza al lavoro», afferma Diego De Silva, attualmente al lavoro con le riprese della nuova stagione dell’avvocato Malinconico, girate soprattutto a Salerno città: «Finiremo a gennaio e ad aprile su Rai 1. Poi un nuovo romanzo, forse dopo l’estate», insiste.

In tour attraverso i laboratori di ateneo, De Silva Appare affascinato dai risultati della ricerca: «Una comunità di studiosi intelligentissimi, che lavorano tutti i giorni sulla loro creatività e sulle loro intuizioni. Giocano con i loro saperi, inventano. Mi hanno mostrato le loro invenzioni, un drone da terra, lo squalo palloncino dotato di sensore attraverso cui si muove in modo autonomo: mi sono entusiasmato, perché vuol dire che le comunità dell’intelligenza ancora esistono e l’università ancora esiste».

E sull’accelerazione digitale in una società iperconnessa aggiunge: «È molto difficile, perché la competizione digitale è altissima. Io credo, però, anche negli inciampi. Anche nella massima velocità di tutto ciò che ci circonda e della comunicazione forsennata, di cui noi tutti siamo vittime e carnefici, ogni tanto esiste qualcosa che accende la nostra curiosità e ci chiede un momento di sosta. Quando la mente coglie una suggestione e la segue, allora inventa qualcosa e trova qualcosa che ancora non c’era». 

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Obiettivo degli eventi speciali Unisa e di Benvento è entrare nei luoghi della ricerca. Scopriamo i laboratori in cui nostri ragazzi si formano – sottolinea Alessandra Drioli, responsabile Science Centre di Città della Scienza - Tra le novità dell’edizione di Napoli, oltre a dimostrazioni, lab, incontri, conferenze,  i nostri ricercatori si stanno misurando con i linguaggi dei giovani: avremo tantissime escape room (giochi di fuga fondati sulla logica e vissuti in prima persona), gaming, conferenze-spettacolo in cui la musica, il teatro, la letteratura incontreranno la scienze, con una comunicazione innovativa. La ricerca sta crescendo: anno per anno sperimentiamo insieme nuovi modi per dialogare ed incontrare ragazzi, cittadini e tutta la comunità. Ero sempre stata qui in ateneo per incontri istituzionali, non avevo mai avuto occasione di esplorare la vita del campus. Una cittadella animatissima, con spazi di studio e laboratori molto belli, ma anche biblioteche, piscine, impianti sportivi. Una scoperta di intelligenze spinte dalla curiosità». 

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