«Ci sarebbero segni di colluttazione antecedenti alla caduta» e «la caduta è avvenuta con il volto rivolto verso l’appartamento e la schiena verso il vuoto». Sono due importanti passaggi delle relazioni dei nuovi periti della difesa della famiglia di Dora Lagreca, la ragazza di Montesano sulla Marcellana deceduta a 30 anni a Potenza dopo un volo dal quarto piano, dall’appartamento nel quale in quel momento si trovava insieme al suo fidanzato. Oggi il gip del Tribunale di Potenza avrebbe dovuto decidere sulla richiesta di archiviazione da parte della Procura nei confronti di Antonio Capasso, il compagno di Dora accusato di induzione al suicidio, ma uno sciopero degli stenotipisti ha fatto slittare la decisione. Occorre però aggiungere degli importanti tasselli su questa vicenda. La famiglia di Dora Lagreca, infatti, attraverso l’associazione Libera, e il supporto di Gildo Claps e dell’associazione Penelope ha aggiunto all’avvocato Renivaldo Lagreca anche un altro legale: l’avvocato Cristiana Coviello. Quest’ultima ha chiesto a due periti, un ingegnere forense e un medico legale, ulteriori perizie da apporre alle memorie difensive per evitare che l’inchiesta venga archiviata e che si possano fare ulteriori accertamenti sulla ricostruzione della drammatica notte, tra l’otto e il nove novembre del 2021, che ha portato alla morte di Dora. «Secondo il nostro medico legale - ha affermato l’avvocato - ci sarebbero dei segni sul corpo di Dora che sono antecedenti alla caduta e quindi all’imbatto. Per il perito sarebbero segni derivati da una colluttazione. Non solo - ha aggiunto il legale - anche un altro aspetto apre nuovi scenari su quanto avvenuto quella notte mettendo in dubbio la ricostruzione fornita da Capasso: la caduta di Dora sarebbe avvenuto in modo verticale e perpendicolare al muro e con il volto rivolto verso l’edificio e le spalle verso il vuoto». La versione del fidanzato di Dora, è stata che la ragazza al culmine di una lite verbale - con uno schiaffo da parte di lei - Dora avrebbe corso verso la balaustra del terrazzo e si sarebbe lanciata nel vuoto. Le nuove perizie, ovviamente occorre rimarcare della difesa, invece darebbe una ricostruzione diversa della tragedia e soprattutto evidenzierebbero anche una colluttazione. Ipotesi questa sempre negata da Capasso e dai suoi legali. «Vogliamo la verità su quanto avvenuto quella sera - hanno sempre rimarcato i genitori e la sorella di Dora - e siamo convinti che non si tratti di un suicidio. La nostra Dora non si sarebbe mai tolta la vita». Anche l’avvocato Coviello è convinto che occorrerà proseguire le indagini per ricostruire «la verità su quanto avvenuto far luce sulle incongruenze delle dichiarazioni di Capasso».
Questa mattina verrà decisa, quindi, la nuova data nella quale il giudice per le indagini preliminari deciderà se archiviare o meno le indagini.