Sarno, investito e non soccorso: si costituiscono due giovani ma restano dubbi sull'accaduto

I due ragazzi sono stati denunciati: non è chiaro chi fosse alla guida della 500

La madre della vittima sul luogo dell'incidente
La madre della vittima sul luogo dell'incidente
di Rossella Liguori
Martedì 5 Marzo 2024, 06:45 - Ultimo agg. 07:55
3 Minuti di Lettura

Investito e lasciato a terra agonizzante, si costituiscono due giovani. Braccati dai carabinieri già sulle loro tracce, grazie anche alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, i due ragazzi si sono presentati in caserma, a Sarno, raccontando parte di quella terribile notte. Ancora diversi i punti da chiarire. Intanto, Marcello Mascia, 33 anni, lotta in un letto del reparto di rianimazione dell’Umberto I di Nocera Inferiore. Le sue condizioni sono disperate. I medici hanno tentato due interventi delicati per ridurre le emorragie, ma resta gravissimo il trauma cranico. Il 33enne è in coma da venerdì notte, vegliato dalla mamma, Assunta Sirica. «Io voglio solo sapere perché me lo hanno lasciato a terra. Se fosse stato soccorso in tempo forse non sarebbe arrivato in ospedale in queste condizioni. Mio figlio ha il collo spezzato. Io sto pregando, lo chiamo, ma non si sveglia».

Assunta è disperata, chiede verità e giustizia per il figlio sbalzato in aria, a pochi metri dall’abitazione, mentre a piedi stava rincasando nella notte tra venerdì e sabato, e ridotto in fin di vita. I due ragazzi hanno 18 e 20 anni. I carabinieri, a conclusione delle attività investigative, li hanno deferiti in stato di libertà con l’accusa di lesioni personali a seguiti di sinistro stradale ed omisisone di soccorso.

Dalla prima ricostruzione e dalle dichiarazioni rese agli uomini dell’Arma, si trovavano loro all’interno del veicolo che ha colpito in pieno Marcello. Una Fiat 500, ripresa anche dalle telecamere di videosorveglianza. I fotogrammi restituiti non danno immagini del momento dell’impatto, infatti non vi è alcuna telecamere puntata in quell’area. È stata però minuziosa l’operazione dei carabinieri di Sarno, coordinati dal Reparto Territoriale di Nocera Inferiore, tanto da incrociare video ed orari, fino ad intercettare la Fiat 500 in immagini precedenti e successive all’impatto. L’auto è stata rinvenuta con il parabrezza completamente sfondato. Il 18enne ed il 20enne, dalle prime indiscrezioni, avrebbero raccontato ai genitori l’accaduto e questi ultimi li avrebbero portati a costituirsi.

Rispetto a quanto dichiarato dai due giovani sarnesi ci sono elementi ancora da chiarire. Anzitutto va accettato chi fosse alla guida dell’auto, solo uno dei due infatti possiede la patente di guida. Ma restano degli interrogativi ancora da sciogliere. Un impatto accidentale o volontario? Tra le voci circolate nelle ultime ore in città si parla anche di una presunta lite di alcuni giorni fa, ma va capito se fossero stati coinvolti proprio i protagonisti del drammatico investimento. La dinamica di quanto accaduto resta in parte, dunque, da ricostruire. Cosa ci faceva Marcello in strada in piena notte? Dove erano diretti i due giovanissimi a bordo dell’auto considerato che il fatto sarebbe accaduto intorno alle 3 del mattino? Proseguono le indagini nel massimo riserbo. A chiedere giustizia e verità è la mamma del 33enne.

«Muoio ogni giorno un po’ di più nel vedere mio figlio ridotto così. Non posso accettarlo. Deve vivere. I medici lo hanno operato, lo stanno curando in ogni modo». Marcello è stato trovato in fin di vita sul ciglio della strada in via San Vito, zona periferica della citta di Sarno, da alcuni ragazzi a bordo di un'auto che, percorrendo la zona, hanno individuato la sagoma dell'uomo ad un lato della carreggiata. Da lì è partita immediata la richiesta di soccorsi. Sul posto un'ambulanza del 118. Medici e paramedici si sono subito resi conto della gravità delle condizioni. Il 33enne è stato trasportato in codice rosso all'Umberto I, dove è arrivato già in coma a causa delle gravi ferite e traumi. Per ora la speranza è che lui possa riprendersi anche perchè la posizione dei due ragazzi potrebbe aggravarsi in caso di decesso.