Allenatore pedofilo in carcere:
«È l’inizio di una nuova vita»

Allenatore pedofilo in carcere: «È l’inizio di una nuova vita»
di Petronilla Carillo
Sabato 8 Dicembre 2018, 06:15 - Ultimo agg. 07:49
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«Avvocato, grazie... è la fine di un incubo e l’inizio di una nuova vita». È il messaggio che una delle tre ragazzine, vittima dei desideri sessuali di Gennaro Russo, suo ex allenatore di calcio, ha inviato al suo legale di fiducia, l’avvocato Mariano Salvio, che ha accompagnato lei e altre due sue compagne di squadra nel difficile percorso giudiziario che si è concluso l’altra sera con il pronunciamento della Corte di Cassazione. I giudici della terza sezione hanno difatti dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai legali dell’uomo, il professore Ardinò e l’avvocato Antonio Turco, e confermato la sentenza di secondo grado inflitta dai giudici della Corte d’Appello di Salerno, sette anni e sei mesi di reclusione. 

Gennaro Russo, ex allenatore della Salernitana Magna Graecia di Eboli, è accusato di abusi sessuali aggravati dalla recidiva. Abusi commessi, tra l’altro, su minorenni: le ragazze hanno difatti subito le violenze quando ancora quindicenni. Le violenze sarebbero state commesse per almeno un anno: dal 2012 al 2013. L’episodio culminante, che avrebbe convinto le tre vittime a raccontare tutto agli inquirenti, è avvenuto quando una delle tre è stata costretta a subire un rapporto completo. Russo la stava riaccompagnando a casa dopo una trasferta quando con la sua auto avrebbe raggiunto un luogo isolato e buio nella zona industriale di Eboli. Secondo la ricostruzione dei fatti, poi confermati in sede dibattimentale, avrebbe spento il motore e le avrebbe tolto con violenza gli indumenti per avere con lei un rapporto sessuale completo.
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