Mandante di un omicidio di camorra,
dalla cella ai domiciliari «grazie» al virus

Mandante di un omicidio di camorra, dalla cella ai domiciliari «grazie» al virus
di ​Angela Trocini
Giovedì 19 Marzo 2020, 06:25 - Ultimo agg. 08:05
2 Minuti di Lettura
Con l’emergenza Covid 19 finisce ai domiciliari Ferdinando Muollo, ritenuto il mandante dell’omicidio di Salvatore Ridosso. A disporne la scarcerazione provvisoria è stato il magistrato di Sorveglianza di Salerno, in quanto le condizioni di salute del 57enne scafatese, condannato in abbreviato a 12 anni e 6 mesi di reclusione con sentenza passata in giudicato, allo stato non sarebbero compatibili con il regime carcerario per il rischio elevato cui si esporrebbe in relazione al coronavirus.

È stata l’emergenza sanitaria ad indurre il magistrato di sorveglianza a cambiare opinione: a gennaio scorso, infatti, lo stesso tribunale aveva respinto l’istanza di differimento dell’esecuzione della pena, anche in forma di detenzione domiciliare, visto che nel cumulo era compresa la condanna per omicidio aggravato. Decisione che è stata appellata in Cassazione dall’avvocato Massimo Autieri (difensore dell’imputato) che ha esibito cartelle cliniche e relazioni sanitarie, da cui si evince che Muollo soffre di cardiopatia dilatativa post ischemica trattata con by-pass (intervento subito a novembre 2019) e fibrillazione atriale, con necessità di un percorso riabilitativo. E in merito al ricorso pendente in Cassazione anche il sostituto procuratore generale della Corte di appello di Salerno, Antonella Giannelli, ha ritenuto incompatibili con il regime carcerario le condizioni di salute di Muollo.

Scoppiata l’emergenza sanitaria Coronavirus, l’istanza difensiva è stata riproposta al magistrato di sorveglianza che ieri ha provvisoriamente concesso i domiciliari a Muollo, noto a Scafati come «’O dentista», in quanto ex imprenditore nel settore dell’odontotecnica. Secondo la ricostruzione dell’antimafia salernitana, attraverso anche le dichiarazioni di collaboratori di giustizia e alcune intercettazioni, Ferdinando Muollo avrebbe ordinato l’omicidio di Salvatore Ridosso (fratello di Romolo, attuale collaboratore di giustizia) per degli affari andati male. Il delitto, avvenuto il 16 maggio 2002, aveva come retroscena la gestione del mercato dei videopoker e alcune forniture mediche, per cui era venuto meno un accordo tra soci. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA