Salerno, un minorenne nella rete di neo-nazisti smantellata dall'operazione internazionale di Eurojust ed Europol

Sequestrati pc e cellulare: pubblicava frasi d'odio xenofobe e antisemite

Armi e simboli neo-nazisti sequestrati nel blitz
Armi e simboli neo-nazisti sequestrati nel blitz
di Viviana De Vita
Sabato 11 Novembre 2023, 05:45 - Ultimo agg. 16:43
3 Minuti di Lettura

C’è anche un minorenne salernitano nel network di estremisti di destra attivo in tutta Europa, smantellato al termine di una complessa operazione internazionale coordinata dalle agenzie Eurojust ed Europol, scattata nell’ambito del contrasto al fenomeno del radicalismo sul web di matrice suprematista e neo-nazista. Il giovane, indagato a piede libero dalla Procura del tribunale per i minorenni di Salerno insieme ad un minorenne di Torino, è stato ritenuto dagli inquirenti «particolarmente attivo nella pubblicazione di frasi d’odio xenofobe e antisemite».

L’operazione, che ha coinvolto sei Paesi ed è culminata con cinque misure cautelari emesse in tutta Europa, è scattata ieri quando gli uomini della polizia postale, coordinati dall’ispettore Roberta Manzo e dal vicequestore Maria Rosaria Romano, hanno bussato a casa del ragazzino salernitano ed hanno sequestrato computer e telefono cellulare; a casa del minorenne di Torino sono state rinvenute anche armi softair, un pugnale con impressi effigi e simboli del nazismo nonché riproduzioni di segni distintivi delle forze di polizia.

Le indagini hanno accertato che i due minorenni italiani erano transitati inizialmente all’interno del network e in seguito fuoriusciti per aderire a un altro gruppo Telegram di matrice neo-nazista, attestato su posizioni più teorico-ideologiche e meno militanti sul piano operativo. L’indagine ha quindi smantellato una rete occulta, pronta a commettere in ogni momento atti violenti contro ebrei, musulmani e chiunque fosse considerato di “razza inferiore”.

In Italia, l’attività ha visto impegnati per diversi mesi gli investigatori del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale e della Digos di Torino, diretti dalle Procure per i Minorenni di Salerno e Torino, con il coordinamento della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. Sulle chat, contraddistinte da una forte proiezione alla violenza, erano stati pubblicati veri e propri manuali per l’attacco e il sabotaggio delle infrastrutture critiche nonché istruzioni per la fabbricazione di armi ed esplosivi. La pubblicistica estremamente accattivante, composta da grafiche moderne e contenuti multimediali di devastante impatto visivo, è risultata tra i fattori aggregativi più insidiosi soprattutto per i partecipanti più giovani. Inequivocabili i motti del gruppo come ad esempio “Join us, kill with us”, “Fight with us, die with us, kill with us kill the enemies of the white race”, nonché il ricorso ai simbolismi di sigle accelerazioniste e neonaziste quali ad esempio la svastica, la “skull mask” e il “sole nero”. Inoltre è stato rilevato un vero e proprio “culto” da parte dei partecipanti verso suprematisti che negli anni si sono resi responsabili di gravi attentati terroristici, come la strage di Utoya del 2011 e quella di Christchurch del 2019. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA