Nocera Inferiore, il giallo dei resti umani ritrovati in un cantiere pubblico

Nel cantiere del complesso monumentale San Giovanni spunta una cassetta di ossa umane

La cassette con le ossa ritrovate a Nocera Inferiore
La cassette con le ossa ritrovate a Nocera Inferiore
di Nello Ferrigno
Giovedì 27 Aprile 2023, 06:45 - Ultimo agg. 07:28
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Saranno le analisi al carbonio 14 a datare le ossa che sono state trovate ieri mattina in un sotterraneo del complesso monumentale di San Giovanni in Parco a Nocera Inferiore. A trovarle sono state due guardie ambientali della vigilanza zoofila, volontari dell’associazione Kronos di Salerno, che erano state chiamate da una residente di via Solimena per la presenza di una cagna gravida. Ma una volta dentro l’antico convento, la macabra scoperta.

La struttura, di proprietà comunale, è un vecchio cantiere per i parziali lavori di riqualificazione effettuati negli anni passati. Sulla loro strada, però, le due guardie ambientali non hanno trovato ostacoli. «In una stanza – ha raccontato Mario Minoliti - ho visto una busta di plastica nera, era parzialmente aperta e si intravedevano delle ossa, in gran parte frantumate».

Poco distante c’era una cassetta in metallo, simile a quelle utilizzate nei cimiteri, che custodiva un cranio, altre ossa ben conservate ed una croce in legno. Vicino al contenitore, appoggiata al muro, c’era anche una grande cornice composta da fiori secchi. 


Le due guardie zoofile hanno chiamato la polizia municipale. Poco dopo sul posto è arrivato il comandante Fulvio Testaverde. «Soltanto i controlli scientifici con il carbonio 14 ci consentiranno di avere una datazione certa dei reperti – ha spiegato l’ufficiale – ritengo comunque che sono ossa datate, da escludere che sono resti di persone scomparse recentemente. Potrebbero appartenere a religiosi seppelliti nel convento e magari venute alla luce durante i tanti lavori che si sono susseguiti nell’ex convento. Nelle prossime ore presenterò un’informativa alla Procura della Repubblica. Nel frattempo abbiamo messo in sicurezza l’area e faremo controlli per verificare eventuali accessi abusivi».

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Sul luogo del ritrovamento sono arrivati anche i carabinieri che hanno effettuato dei sopralluoghi insieme alla polizia municipale. Restano, però, i dubbi. Cosa ci facevano quelle ossa nell’ex cantiere? Come mai sino a oggi nessuno le aveva viste nonostante i lavori di riqualificazione del monumento? E perché gli operai non ne hanno dato notizia abbandonandole incustodite in quel sotterraneo? Qualcuno ha anche ipotizzato che possano essere state portate successivamente la fine dei lavori avvenuta nel 2015. Tra l’altro l’accesso all’area, come si è constatato ieri, non era interdetta da cancelli o altri ostacoli. Potevano servire, come qualcuno vocifera, per messe nere e riti satanici?

«Devo ammettere – ha sottolineato il comandante Testaverde – che prima di arrivare sul posto avevo anche io ipotizzato una simile possibilità, ma dopo aver osservato i luoghi e i reperti, ritengo di escluderla». Le origini di San Giovanni in Parco risalgono all’anno Mille quando alcuni monaci decisero di stabilirsi sulle pendici della collina di Sant’Andrea. Nel 1700 la struttura, affidata ai benedettini di Montevergine, prese l’attuale forma. Nel 1999 il sindaco Aldo Di Vito l’acquisì al patrimonio comunale affidandone il consolidamento per una futura completa riqualificazione all’architetto Mario Di Sessa. Le successive amministrazioni, Romano e Torquato, nel corso degli anni hanno effettuato dei lavori per evitarne il degrado. L’ultimo intervento risale al 2015. Poi il silenzio sino a quando, nel 2022, il sindaco Manlio Torquato ha candidato il completo restauro dell’area monumentale ai fondi del Pnrr ottenendo un finanziamento di cinque milioni di euro. Toccherà all’amministrazione guidata dal sindaco Paolo De Maio avviare l’opera di riqualificazione.

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