Passione ad Amalfi e Sarno tra mostre e rievocazioni

Battenti e paputi in corteo dolente per il Cristo morto, misteri a Bracigliano e Capaccio diventa come Gerusalemme

I paputi di Sarno
I paputi di Sarno
di Giuseppe Pecorelli
Martedì 26 Marzo 2024, 07:00
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“Shemà Adonai” ovvero, tradotto dall'ebraico, “Ascolta il mio Signore”. È il titolo di una rappresentazione sacra, opera inedita di Alfonso Minutolo, che sarà messa in scena, alle 20 di oggi, all'Arsenale della Repubblica di Amalfi. La rievocazione teatrale, presentata dall'associazione culturale “Kaleidos” e patrocinata dal Comune, ripercorre gli eventi della Passione di Cristo intrecciandoli con le vicende contemporanee e, in modo particolare, con la tragedia immane delle decine di guerre combattute attualmente nel mondo.

È un invito alla riflessione sul tema della sofferenza innocente e sulla speranza di pace. A Maria Nolli, Giuseppe Pisacane, Enzo Oddo, Alfonso Liguori, Anna Maria Esposito, Luigi Sommariva, Lara Manzi, Nicola Castello e Nuccia Paolillo, che incarneranno i vari personaggi, si uniranno i battenti di Minori che, con i loro canti plurisecolari, prefigurano la morte di Cristo al termine della “missa in coena Domini” del Giovedì santo e la piangono il Venerdì santo. Tanti vogliono “afferrare un pezzetto” dei misteri della Settimana santa, offrirne una lettura, proporne un particolare punto di vista, magari immedesimandosi nei personaggi che ne furono protagonisti. Le diverse interiorizzazioni disegnano i tanti tasselli di un mosaico collettivo. Nel caffè letterario di Villa Lanzara, a Sarno, per esempio, il centro culturale “Artemisia”, con il patrocinio del Comune, ha allestito una mostra sull'antico rito dei “paputi” (ieri l'inaugurazione). Da oggi e fino a venerdì 29 marzo (dalle 9 alle 13, giovedì doppia apertura, anche dalle 18 alle 22) sarà possibile visitare l'esposizione di opere pittoriche, fotografiche e scultoree dedicate alla millenaria tradizione degli uomini incappucciati appartenenti alle nove confraternite cittadine che, prima dell'alba del Venerdì Santo, percorrono ognuna la sua processione nelle chiese di Sarno intonando canti che commemorano la Passione e la Morte di Cristo, senza precludere la via alla speranza. I “paputi”, dal termine latino che significa “vecchio”, hanno croci sulle spalle e tuniche bianche, ma simboli che differenziano le varie confraternite (si differenziano le tuniche rosse della confraternita di San Matteo e i sai francescani della confraternita di San Francesco).

«La mostra sulle tradizioni pasquali - spiega il presidente di Artemisia, Alfonso Annunziata - affronta un tema indubbiamente impegnativo. Tutti gli artisti si sono impegnati molto a rappresentarlo, ciascuno nel proprio linguaggio e con la propria sensibilità, e lo hanno fatto molto bene producendo opere di ottima qualità tecnica e contenutistica. Auspichiamo che i visitatori ne apprezzino la bellezza e fruiscano delle opere con lentezza, entrando nello spirito di ogni artista, nel suo pensiero e soprattutto nella sua sensibilità». Sempre oggi, alle 18, ma a Bracigliano, si rinnoverà l'appuntamento con la via Crucis figurata allestita dalla parrocchia di San Giovanni Battista e della Santissima Annunziata e dall'associazione “Il cantastorie” di Mercato San Severino in collaborazione con il Comune.

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Si partirà dalla chiesa di San Giovanni per arrivare al convento di San Francesco. Ancora domani, alle 20.30, ma a Capaccio, in contrada Rettifilo Vannulo, la Pro loco “RettifiliAmo” metterà in scena la Passione di Cristo in una rappresentazione dal titolo “Ecce homo”. Per una sera Capaccio si farà Gerusalemme”: nel parco sono stati ricostruiti il sinedrio, la reggia di Erode, il pretorio di Pilato, l'orto degli ulivi, il cenacolo e il Calvario. Il patrocinio è del Comune e dell'Ente Pro loco italiane.

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