Salerno, processo «Ghost Roads»: sentenza riformata per l'incheista nata dalle denunce di Angelo Vassallo

Anche i giudici di Appello dichiarano il non doversi procedere per gli imputati delle strade fantasma

Un'aula di tribunale
Un'aula di tribunale
di Petronilla Carillo
Sabato 6 Maggio 2023, 17:18
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Due assoluzioni per non aver commesso il fatto  per Gennaro Rizzo, all’epoca dei fatti funzionario della provincia di Salerno e per l'imprenditore Luigi Di Sarlo in primo grado condannato a tre anni e 8 mesi  (difeso dall'avvocato Stefania Forlani) e rideterminazione della pena per Mario Bamonte, Gerardo Volpe e Luigi Calenda  per due anni, 4 mesi e 15 giorni di reclusione. Per tutti gli altri imputati e per altri capi di imputazione, non luogo a procedere. È quanto stabilito ieri dai giudici della Corte d'Appello di Salerno. Già in primo grado erano stati prescritti alcuni titoli di reato. L'inchiesta sulle strade la cui realizzazione è stata pagata con fondi dalla Provincia di Salerno, ma i cui lavori non sarebbero mai stati eseguiti, scoppiò poco dopo la morte di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica,  che denunciò gli illeciti quando rivestita l'incarico di consigliere provinciale. Dopo la pèrima trance di arresti, che coinvolsero funzionari dell'Ente e anche imprenditori, ci fu anche una seconda tranche dell'inchiesta che portò alla luce ulteriori irregolarità nella realizzazione e nella messa in sicurezza di strade a sud del capoluogo. 

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