Tumori, dai legumi al cioccolato fondente: ecco la dieta (ricca di fibre) che potrebbe migliorare l'esito delle cure

Entro il prossimo anno è in programma al San Raffaele di Milano un trial clinico per testare una dieta controllata ricca di fibre nei pazienti con mieloma indolente

Tumori, dalle noci al cioccolato: ecco la dieta (ricca di fibre) che potrebbe migliorare l'esito delle cure
Tumori, dalle noci al cioccolato: ecco la dieta (ricca di fibre) che potrebbe migliorare l'esito delle cure
Giovedì 21 Settembre 2023, 15:20 - Ultimo agg. 17:40
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Una dieta ricca di fibre potrebbe potenziare la risposta immunitaria contro il cancro e quindi l'efficacia delle immunoterapie. Non a caso, entro il prossimo anno è in programma al San Raffaele di Milano un trial clinico per testare una dieta controllata ricca di fibre nei pazienti con mieloma indolente. Sono inoltre in corso ricerche sui trapianti di microbiota e studi con l'obiettivo di confermare i potenti effetti che gli acidi grassi esercitano sulla risposta immunitaria contro i tumori.  Se ne parla alla CICON23 International Cancer Immunotherapy Conference (cancerimmunotherapyconference.org), organizzato da società scientifiche internazionali insieme al Network Italiano per la Bioterapia dei Tumori (NIBIT) a Milano fino al 23 settembre.

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Secondo alcune stime, oltre il 60% delle cellule immunitarie del nostro corpo risiedono nell'intestino, spiega Vincenzo Bronte, direttore scientifico dell'Istituto Oncologico Veneto e next-president di NIBIT.

Diversi studi hanno dimostrato che il microbioma intestinale può essere «modificato» per influenzare positivamente l'esito dei trattamenti contro il cancro, compresa l'immunoterapia.

La dieta ricca di fibre anti-tumore

Questa dieta include alimenti come pere, prugne e kiwi, ma anche noci, pistacchi e arachidi. E poi fagioli, ceci, lenticchie, o verdure come carote, melanzane, carciofi. Presenti pure cereali e addirittura il cioccolato fondente.

Gli studi

«L'immunoterapia ha rivoluzionato la cura di molti tumori - spiega Pier Francesco Ferrucci, direttore dell'Unità di Bioterapia dei Tumori presso l'istituto Europeo di Oncologia e presidente del Network Italiano per la Bioterapia dei Tumori (NIBIT, nibit.org) -. Tuttavia, non tutti i pazienti rispondono allo stesso modo. Da qui l'ipotesi, che ormai è diventata una certezza, che la composizione del microbioma intestinale di un paziente influenzi il successo del trattamento immunoterapico. In sostanza, i pazienti con determinati batteri intestinali sembrano rispondere meglio all'immunoterapia rispetto ai pazienti che ne sono privi».

Poiché le fibre fanno bene al microbiota, una dieta ricca di fibre potrebbe aumentare le probabilità che il trattamento contro il cancro sia più efficace. «A questo proposito stiamo pianificando un trial clinico su pazienti affetti da mieloma indolente - afferma Matteo Bellone, del San Raffaele. Ai pazienti proporremo una dieta controllata ricca di fibre con l'obiettivo di comprenderne gli effetti, sulla composizione del microbioma intestinale e sul decorso e sulla prognosi della malattia».

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