Andrea Sannino, “Mare Fuori” al teatro Augusteo: «Dalla serie al musical ma con più speranza»

Il cantautore napoletano è Beppe Romano, l'educatore dei ragazzi detenuti

Andrea Sannino sul set
Andrea Sannino sul set
di Luciano Giannini
Lunedì 11 Dicembre 2023, 11:00
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«Ho preso parte a tutti i musical napoletani. A 25 anni ero Don Saverio in “C'era una volta...Scugnizzi”, di Claudio Mattone: sostituii Sal da Vinci nell'allestimento del 2010 per dare volto al prete di strada che tentava di salvare i ragazzi dalla camorra. Troppo giovane, dovevo truccarmi per avere l'aspetto del trentottenne che sono oggi. Poi Alessandro Siani mi scelse per il suo “Stelle a metà”. Fu il nostro primo incontro. Se aggiungo “Quartieri spagnoli”, al fianco di Gianfranco Gallo, e “Carosone l'americano di Napoli”, di nuovo in staffetta con Da Vinci, oggi il cerchio si chiude. Ed è un traguardo, un sogno che si avvera».

Soddisfatto, orgoglioso, positivo. E protagonista: Andrea Sannino sarà Beppe Romano, l'educatore dei ragazzi detenuti, in «Mare fuori», il musical con cui Siani porta a teatro la serie tv delle meraviglie in veste di regista e co-autore.

Lo spettacolo debutterà giovedì all'Augusteo, con repliche fino al 14 gennaio. In scena 22 attori, molti giovani, alcuni già beniamini del pubblico nella fiction. Tutti useranno recitazione, canto e danza per riproporre, con gli strumenti del teatro, le vicende di un universo carcerario minorile, che evoca quello dell'istituto di Nisida.

Dunque, Sannino sarà Beppe; con lui, dal set al palcoscenico, ecco Antonio Orefice (Totò Ascione); Maria Esposito (Rosa Ricci), Giuseppe Pirozzi (Micciarella), Enrico Tijani (Doberman), Antonio D'Aquino (Milos), Carmen Pommella (Nunzia). Mattia Zenzola, trionfatore di «Amici» 2022, invece, sarà Carmine Di Salvo. Giulia Luzi sostituisce la Crescentini nel ruolo della direttrice e Leandro Amato prende il posto di Raiz, nei panni del boss Salvatore Ricci. Marcello e Mommo Sachetta firmano le coreografie; Roberto Crea la scenografia.

E parliamo subito della colonna sonora, con le 19 canzoni in scaletta. Sannino: «Innanzitutto, ci sono quelle della serie. Poi altre - alcune composte per l'occasione - ora rap, ora romantiche». Qualche suo successo? «Sì, ma non “Abbracciame". Siani ha voluto inserire ”Ammore", rivisitata per adattarla al contesto e al suo significato».
Nell'intervista esclusiva concessa al «Mattino» il mese scorso Siani ha accennato anche alla drammaturgia: «La serie è un drama, mentre io volevo un dramedy, un musical che fosse anche commedia e comunicasse un messaggio positivo. Per assicurare la continuità narrativa mi sono rivolto agli sceneggiatori della fiction, Cristiana Farina e Maurizio Careddu». Sannino conferma: «Non è stato facile sintetizzare tre stagioni tv in due ore di spettacolo ma, in scena, la musica diventa un prezioso elemento di raccordo e uno strumento per comunicare speranza. La storia si evolve proprio grazie al lavoro del mio educatore, che tra i ragazzi riesce a seminare l'amore per la vita e il piacere della conoscenza in un terreno dominato da violenza e spietatezza. La cultura diventa antidoto al male. Con questi ingredienti, il musical fa riflettere, sorridere, emozionare».

Tra le scene nuove, nell'intervista al «Mattino» Siani citava quella del teatrino che Eduardo De Filippo volle a Nisida e che da anni, a fatica, si tenta di restaurare. Sannino accenna, invece, al proprio personaggio: «Beppe ha una evoluzione rispetto alla serie, è più centrale, canterà assieme ai ragazzi... e io metterò in gioco la mia musica». Non manca, nel solco della fiction, la storia d'amore tra Rosa e Carmine, «che mi ricorda “West side story” e, prim'ancora, “Romeo e Giulietta”: l'amore è sempre più forte dell'odio».

Come ha reso il suo educatore? «Calandomi nella mia quotidianità. Vengo da un vicolo, conosco il disagio, collaboro con associazioni che portano la musica nelle carceri. Sono stato a Nisida e Poggioreale. Insomma, quel che fa Beppe lo fa già Andrea. Molti giovani possono salvarsi in tempo, ma anche dietro le sbarre ha la possibilità possono di una redenzione. In “Mare fuori" metto questo mio credo al servizio del personaggio».

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Un periodo felice per Sannino: «La Mannoia ha inserito nel suo ultimo disco, “Luce”, il duetto che facemmo sulle note di “Abbracciame” durante il suo concerto a Palazzo reale con Danilo Rea. Un orgoglio. E una responsabilità. A giugno, mi giunge la prima sorpresa: l'invito di Fiorella per la tappa napoletana del suo tour. Resto incredulo. E onorato. Oggi tra noi c'è un rapporto sincero di stima. Pensi... ha definito "Abbracciame”, che scrissi con Mauro Spenillo, tra le più belle canzoni degli ultimi 30 anni. Ma non sapevo che l'avrebbe inclusa anche nel suo album. E sono il suo unico ospite!». 

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