Pietro «il guerriero» non ce l'ha fatta/Foto
Taricone morto nel giorno dell'onomastico

Pietro «il guerriero» non ce l'ha fatta/Foto Taricone morto nel giorno dell'onomastico
Martedì 29 Giugno 2010, 08:18 - Ultimo agg. 15 Marzo, 22:09
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TERNI (29 giugno) - Pietro Taricone morto poco dopo le 2,30 di questa notte nel reparto di rianimazione dell'ospedale Santa Maria di Terni, dove era stato trasferito dopo un'operazione durata oltre nove ore eseguita per arrestare le gravi emorragie e ridurre le numerose fratture riportate ieri nelle fasi finali di un lancio col paracadute. Il decesso è stato provocato da improvvise complicazioni. Aveva 35 anni (era nato a Frosinone il 4 febbraio 1975, la famiglia è originaria di Trasacco, in provincia de L'Aquila ma l'attore era cresciuto a Caserta), lascia la compagna Kasia Smutniak e una figlia di 6 anni, Sophie.



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Non ha mai ripreso conoscenza. È stata portata all'istituto di medicina legale dell'ospedale di Terni e messa a disposizione della magistratura la salma dell'attore. Sarà quindi ora l'autorità giudiziaria a decidere se disporre l'autopsia. Il direttore sanitario dell'ospedale di Terni, Leonardo Bartolucci ha parlato di uno «stato di choc protrattosi per tutto il tempo» e che poi ha portato alla morte dopo un lunghissimo intervento chirurgico. Lo stesso medico ha ribadito che Taricone non ha mai ripreso conoscenza, così come sempre praticamente assente è stata la pressione arteriosa.



I medici: fatto tutto il possibile. «È stato fatto tutto quanto era possibile e l'ospedale di Terni ha lavorato al meglio delle sue possibilità»: a dirlo è oggi il direttore generale dell'azienda ospedaliera Gianni Giovanni commentando gli interventi messi in atto per il soccorso a Taricone. L'attore è stato sottoposto a una operazione alla quale hanno collaborato le equipe di chirurgia generale, vascolare e di neurochirurgia oltre agli specialisti in rianimazione, radiologia e quelli del servizio trasfusionale. Decine di medici e infermieri che hanno collaborato per le oltre nove ore dell'intervento. A Taricone sono state tra l'altro trasfuse 25 sacche di sangue per fronteggiare le emorragie legate alla caduta. «Sono state adottate - ha spiegato ancora Giovannini - tutte le soluzioni che potevamo, con le migliori professionalità del nostro ospedale. Tutto è stato però purtroppo inutile».



Parenti e amici in ospedale. Un piccolo gruppo di parenti ed amici si è radunato stamani davanti all'istituto di Anatomia Patologica dell'ospedale di Terni dove è stata portata la salma. Tra loro, al momento, nessun volto noto. Parenti e amici dell'attore rimangono in disparte, evitando di parlare con i giornalisti.



Nessun autopsia, la salma ai familiari. È stata messa a disposizione dei familiari per il funerale la salma di Taricone. Il magistrato che coordina le indagini ha infatti deciso di non disporre l'autopsia.

La decisione è stata presa dal sostituto procuratore Elisabetta Massini dopo aver incontrato stamani gli investigatori della polizia di Terni che stanno conducendo gli accertamenti. «Per noi è tutto chiaro» si è limitata a dire il Pm rispondendo brevemente. Dopo l'incidente alla procura di Terni è stato aperto un fascicolo come «atti relativi», cioè senza ipotesi di reato o indagati. Le indagini sull'incidente paracadutistico nel quale è morto l'attore sono condotte dalla polizia di Terni.



Errore in fase di frenata. L'ipotesi maggiormente presa in considerazione dagli investigatori per spiegare la caduta è quella di un possibile errore nella fase di frenata. Secondo alcune testimonianze acquisite dal personale della questura, Taricone avrebbe cominciato la manovra a circa 20 metri d'altezza e non ai 100 previsti, dopo un lancio da circa 1.500 metri. Il paracadute a vela si è comunque regolarmente aperto alla quota prevista di 1.200 metri. Gli investigatori non escludono altre ipotesi per spiegare quanto successo, come quella legata a un colpo di vento che avrebbe fatto avvitare il paracadute. L'ex concorrente del Grande Fratello è comunque finito a terra a una velocità ben superiore rispetto a quella prevista.



Ieri pomeriggio Taricone era rimasto gravemente ferito nelle fasi finali di un lancio presso l'aviosuperficie di Terni, sotto gli occhi di Kasia Smutniak. Rianimato sul posto da personale del 118 dopo avere subito un arresto cardio-circolatorio, era stato trasferito in ospedale dove gli sono riscontrate diverse fratture alle gambe e al bacino e copiose emorragie alla testa e all'addome. Era stato quindi operato per oltre nove ore dalle equipe di chirurgia generale e vascolare, con il supporto di diversi specialisti, e l'intervento aveva permesso di risolvere il problema legato alle perdite di sangue e di ridurre le fratture. Poi la morte senza che avesse mai ripreso conoscenza. Con l'attore è sempre rimasta in ospedale Kasia Smutniak, che si era lanciata con il paracadute poco dopo di lui dallo stesso aereo. Insieme a loro i parenti più stretti della coppia.



L'incidente. Taricone, alcune centinaia di lanci già sulle spalle, era a Terni per partecipare a un corso per la sicurezza in volo riservato a paracadutisti esperti. Al corso, denominato Vela, partecipavano otto paracadutisti. Come gli altri, Taricone aveva seguito due ore di teoria. Quindi un primo lancio senza problemi. L'attore è poi nuovamente salito su un Cessna che ha raggiunto una quota di 1.500-2.000 metri. Taricone si è lanciato per primo dal velivolo e il suo paracadute ad ala si è aperto regolarmente a 1.200 metri dal suolo. A circa 50 metri da terra doveva eseguire una manovra di frenata ma l'ha ritardata ai 20 metri, finendo a terra a una velocità superiore a quella prevista e causandosi le gravi lesioni che poi ne hanno provocato la morte.



Taricone aveva raggiunto la fama con la prima edizione del Grande Fratello, nella quale si era guadagnato il soprannome 'o guerriero per la sua prestanza e i suoi modi. Una facile fama, che sfrutto al Costanzo Show con Uno contro tutti, ma alla quale aveva rinunciato per dedicarsi anima e corpo alla sua passione, la recitazione. Firmò un contratto di due anni con la Titanus per interpretare alcune fiction televisive. Alternò cinema e tv, da Distretto di Polizia 3 (2002), a Ricordati di me di Gabriele Muccino e Radio West di Alessandro Valori (2003), sul set del quale conobbe Kasia Smutniak e nel 2007 a Maradona, La mano de Dios di Marco Risi, nel ruolo del pusher del Pibe de oro. Nel 2006 fu un vigile del fuoco nella serie tv Codice rosso, nel 2008 tornò con La nuova squadra e con Tutti pazzi per amore, esperienza ripetuta nel 2010. Nel 2009 recitò in Feisbum! Il film, ispirato a Facebook. Un anno fa è stato opinionista su La7 con una rubrica intitolata Pietro la notizia.



A centinaia i suoi fan avevano lasciato, a operazione in corso, messaggi di sostegno sulla pagina Facebook a lui dedicata.