Brescia passeggia contro la Gevi (83-104), Milicic furioso

Il coach duro con se stesso e con la squadra: "Abbiamo avuto un pessimo atteggiamento"

Zubcic, serata nera
Zubcic, serata nera
di Stefano Prestisimone
Sabato 3 Febbraio 2024, 22:49
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Finisce con Milicic attonito, seduto sulla panchina a guardarsi intorno. Poi il coach si scatena in sala stampa dopo la sconfitta pesante subita dalla Germani Brescia, 83-104. "Pessimo approccio, non possiamo giocare così, loro ci hanno schiacciato. L'atteggiamento del primo quarto è stato troppo morbido, non abbiamo fatto falli, niente. Non voglio pensare che ci sia qualcuno che gioca per le statistiche. Sono dispiaciuto molto, colpa anche mia che forse non ho preparato bene la squadra mentalmente, eravamo senza cattiveria. Puoi avere talento, ma se non giochi cattivo, deciso, non serve a molto. Ci siamo fatti schiacciare".

In effetti è stata una slavina quella piovuta sulla Gevi.

La capolista Brescia passa come un rullo compressore al Palabarbuto, partenza a razzo, poi controllo del match nonostante la reazione d’orgoglio dei partenopei che nella seconda parte giocano alla pari, anzi vincono come punteggio parziale ma il divario accumulato a metà gara, 26 punti di scarto, era veramente troppo ampio per sperare in un aggancio. Un ko secco, pesante soprattutto in vista delle finali di Coppa Italia dove gli azzurri troveranno proprio i bresciani. Una prestazione sottotono quella della Gevi, soprattutto difensivamente con gli ospiti a quota 104, un passivo pesantissimo. In attacco la squadra ha pagato la serata nera di Zubcic nei primi 3 quarti, davvero disastrosi, e un Pullen sommerso dalla difesa fisica dei lombardi. Ma di fronte c’era una squadra che oggi fa paura anche a Bologna e Milano, per lunghezza della rosa, per prestanza fisica per fiducia, che ha punito ogni errore. Niente drammi, la sconfitta poteva essere messa in preventivo anche se un pensierino in casa Gevi era stato fatto. Ora occorre rinsaldare le fila in vista della trasferta di Cremona che precede le Final Eight di Torino. Da salvare De Nicolao, Sokolowski, Ennis. E il baby Sinagra, cugino di Diego Maradona Junior, che ha segnato nel finale i primi punti in serie A. Migliori in campo i tifosi azzurri, con un sostegno che non si è mai fermato, neppure con la squadra sotto di 20 lunghezze. Un tesoro da conservare con cura da parte del club. In parterre c’è il presidente Petrucci, che ha incontrato in mattinata le società campane al Palavesuvio e solito posto in prima fila anche per il sindaco Manfredi con consorte. Brescia parte con le marce alte, corre e tira, segna 10 punti in 2’30’’. Napoli soffre, al 5’ è 5-14, Zubcic sbaglia i primi 5 tiri e i lombardi volano su un +15 che impressiona (5-20). Il gap sale sul 5-24 eal 10’ c’è un impietoso 12-30. La Gevi prova a riordinare le idee, c’è un antisportivo netto a suo favore non fischiato da una terna troppo giovane, si finisce a -21 poi ci pensa Sokolowski a trascinare i suoi sul 20-36 con la zona che dà qualche dividendo. Gli azzurri si sbattono, Brescia però è sempre in controllo e il verdetto a metà gara è duro: 28-54. Napoli riparte con una faccia diversa, De Nicolao segna 4 punti veloci, la difesa ora è finalmente ‘cattiva’, Brescia segna solo 2 punti in 3’ e gli azzurri recuperano sul 44-59 con un 12-3. Gli ospiti si innervosiscono caricandosi di falli ma una tripla di Gabriel li aiuta nel momento in cui il match sembra riaprirsi. Ora la Gevi  è ben dentro la partita, un gioco da 3 punti di Ennis porta gli azzurri sul -15 (53-68), poi due palle perse da Pullen costano care e al 30’ è 53-71. Zubcic si scuote ma ormai i buoi sono scappati e il finale serve solo a ridurre un po’ il distacco.

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