Con le sue dichiarazioni aveva movimentato la vigilia. Con la sua doppietta si è reso protagonista sul parquet. Mai banali le sue considerazioni, mai scontate le sue realizzazioni. Vinicius Duarte mette a segno una doppietta (5’06” e 30’52”) che spaventa l’Olimpus Roma e gli azzurri conservano l’imbattibilità stagionale. Al PalaJacazzi di Aversa finisce 2-2 tra spettacolo, musica ed emozioni. Per la capolista doppietta di Marcelinho (25’44” e 32’30”), siglata in rimonta nella ripresa.
«Un pareggio giusto, una grande gara. Va bene così», commenta Fulvio Colini. «Abbiamo fatto il massimo, sono soddisfatto», dichiara lo Special One. E in effetti i partenopei onorano la sfida al meglio, nonostante gli infortunati e gli indisponibili. Si rivede Rodolfo Fortino, ex di turno con la maglia rossa numero 20. Il Napoli dimostra autorità e personalità. Ritmi elevati nella prima frazione di gioco. Tante le occasioni create dai padroni di casa per distanziare i capitolini con Gennaro Galletto, capitan Fernando Perugino e Attilio Arillo. Tempestivo e reattivo tra i pali e nelle uscite il portiere avversario Daniele Pucci. Non è da meno Jurij Bellobuono.
Nella ripresa Marcelinho agguanta il pareggio (1-1), rendendo vibrante il confronto. Bellobuono sventa la conclusione insidiosa di Anthony Isgrò. Lo schema su punizione consente al Napoli di portarsi nuovamente in vantaggio. Duarte calcia e la deviazione di Cristian Borruto agevola il tutto (2-1). Dal possibile 3-1 al 2-2. Ducci para di petto il colpo di testa dello scugnizzo di Pianura e sul rovesciamento di fronte Marcelinho non perdona.
L’argentino Borruto cerca di graffiare ma viene fermato dal solito Ducci. E allora Colini schiera il power play a sei minuti dal termine: incombenza che spetta ad Arillo. Commette fallo tattico Massimo De Luca, che stoppa irregolarmente Christopher Cutrupi lanciato a rete: inevitabile cartellino rosso per il mancino numero 7 a 32 secondi dalla sirena. In inferiorità numerica il Napoli resiste, respingendo due volte i tentativi di Fortino e chiudendo definitivamente la contesa con una scivolata del paraguaiano Javier Adolfo Salas.