Avellino-Catania 5-2, gioia senza sorriso per Pazienza: «Daremo il massimo fino alla fine»

L'allenatore: «Sono tre punti che ci danno fiducia ed autostima»

Avellino-Catania 5-2, gioia senza sorriso per Pazienza
Avellino-Catania 5-2, gioia senza sorriso per Pazienza
di Titti Festa
Giovedì 7 Marzo 2024, 10:12
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«Abbiamo rischiato di rovinare in cinque minuti di calo fisico e mentale, poi grazie ai gol delle forze fresche, siamo riusciti a conquistare una vittoria pesantissima». Michele Pazienza non nasconde la gioia, anche se senza sorriso, e loda la squadra. «Sono tre punti che ci danno fiducia ed autostima e sono contento che chi è entrato è stato determinante. Il cuore si riempie di gioia anche per il gol di Russo: se lo merita. Da calciatore ho vissuto il suo infortunio e tornare ad avere gli stessi movimenti, la tenuta fisica e la forza di prima non è facile. Ha tenuto duro e anche io sono stato testardo nel credere in lui». Il modulo è stato determinante? «Rimango della mia idea. Non è un problema di moduli, ma di interpretazione. Il Catania concedeva spazi e noi siamo stati bravi a sfruttare le loro debolezze: non solo per gli attaccanti ma anche le mezzali hanno riempito gli spazi, attaccato la profondità e sono riusciti a far vedere delle cose davvero belle».

I complimenti sono per tutti: «I ragazzi sono stati bravi a sfruttare tutte le situazioni favorevoli: con i guizzi di Sgarbi, con Gori che ha creato l'abbocco per i difensori, e De Cristofaro abile negli inserimenti: la squadra è attenta, si applica mi da massima disponibilità e abbiamo studiato con attenzione gli avversari: i ragazzi hanno fatto cose belle ed importanti».

L'abbraccio mancato tra la squadra e la Sud come lo spiega? «I ragazzi sono andati a salutare la Curva che ci ha sostenuto per tutta la partita ed in particolare nel momento di difficoltà. Siamo felici di aver regalato una vittoria alla quale tenevano molto. Sappiamo che c'erano altre aspettative ed altri proclami ma ora non resta che fare il meglio da qui alla fine della stagione».

Cristiano Lucarelli è arrabbiato come non mai: «Mi scuso per il risultato pesante nelle dimensioni anche se per i contenuti della partita è stato un po' troppo largo, ma è doveroso chiedere scusa ai nostri tifosi. Non mi aspettavo di prendere 3 gol in contropiede dall'Avellino in un quarto di ora, dopo l'uno non abbiamo avuto la serenità di finire il primo tempo con quel parziale. Abbiamo tentato di prendere la partita subito ed è stato deleterio». Il Catania ha due facce secondo il suo tecnico: «In campionato abbiamo cominciato male e stiamo continuando male. Eppure nelle prime sei tranne l'Avellino abbiamo battuto il Benevento, la Juve Stabia e le altre, tutte tranne l'Avellino. Il problema è che con le piccole facciamo fatica e questo è un rompicapo che non capiamo visto che anche in Coppa Italia brilliamo tanto è che siamo riusciti ad arrivare in finale».

Le lacrime di Daniele Liotti avevano un motivo preciso e chiaro: «È stato emozionante, sono stato fermo spiega l'ex esterno della Reggina con voce tremante - per tanto tempo ed è stato logorante: il gol ha rappresentato una liberazione. Ringrazio l'Avellino che mi ha scelto e dato questa opportunità. Allenarsi da solo, come mi è successo in questa fase in cui ero svincolato, vuol dire non avere contatto, dialogo e rapporto con nessuno ed è penalizzante per un calciatore. Spero davvero di ripagare la società di D'Agostino e di dimostrare di essere ancora il calciatore del passato». Perché sei rimasto fuori? «Non lo so, me lo sono chiesto. Spero non capiti più. Il mio ruolo? Gli inserimenti ed attaccare sull'esterno anche se nella mia carriera ho fatto tutti i ruoli e ho cercato di dare sempre il massimo». L'obiettivo dell'Avellino sono otto successi: «Dobbiamo costruire una mentalità e un gruppo vincente nel gruppo, poi se nei play off o in modo diretto vedremo. Siamo l'Avellino e cerchiamo di dare il massimo, quello è sicuro».

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