Juve Stabia, Iezzo cuore gialloblù: «Non sarai una meteora in serie B»

«Politica vincente del club, in cadetteria basterà solo qualche innesto»

Gennaro Iezzo
Gennaro Iezzo
di Gaetano D'Onofrio
Mercoledì 3 Aprile 2024, 08:38 - Ultimo agg. 11:55
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Alla Juve Stabia è legato da un profondo affetto, anche se al Menti è sceso in campo solo da avversario, nello storico 3-1 rifilato dai gialloblu al primo Napoli di De Laurentiis. L'ex portiere azzurro, Gennaro Iezzo, sorride alla promozione degli uomini di Pagliuca, immaginando una B da assoluta protagonista dell'undici caro al presidente Langella.

Iezzo, la Juve Stabia è ad un passo dalla serie B, quanto è importante questo traguardo?
«Un successo che conta tantissimo.

Si era partiti per la salvezza, ma col mercato oculato ed un allenatore bravo come Pagliuca, è arrivata l'impresa. Una Juve Stabia che arriva in B esprimendo un bel gioco, organizzazione, aggressività, un grande gruppo, tutti punti da cui ripartire». 

Un programma, le idee, l'entusiasmo: la Juve Stabia può essere un esempio?
«Assolutamente sì. È stata costruita una squadra spendendo il giusto, affidandosi ad un giovane direttore come Lovisa e scommettendo sui giovani. Solo così oggi si può fare calcio». 

Tanti giovani ed elementi di esperienza: un mix che è risultato vincente.
«Questa è la politica giusta per Castellammare. E sotto questo aspetto bisogna dar merito al grande lavoro del settore giovanile. Ci sono già alcuni calciatori di prospettiva, un domani si potranno avere giovani campioni fatti in casa. Tanti sono di proprietà. Peccato per Thiam, che non è della Juve Stabia: ma come già suggerii ai tempi di Provedel, uno come lui potrebbe essere un grande investimento». 

Già, Thiam: ad un certo punto del torneo il migliore di tutti i campionati europei.
«Merito suo, che è cresciuto tanto, ma anche, consentitemi, di Amedeo Petrazzuolo, il suo preparatore. Uno che a Castellammare ne ha lanciati di portieri. Un professionista serio, un ragazzo di cuore, che apprezzo tanto e che la Juve Stabia deve tenersi stretto». 

Restando su Thiam, un girone di andata chiuso con appena sei gol incassati: ma nella seconda parte del torneo con l'exploit di Adorante forse è cambiato anche il modo di giocare della squadra.
«Il rendimento avuto da questo ragazzo nel girone di andata è stato talmente importante che qualche pecca può essergli anche concessa. Sul modulo, magari prima c'era più attenzione alla fase difensiva, poi con un attaccante che fa tanti gol è anche comprensibile poter prenderne qualcuno in più. L'importante è sempre il risultato finale». 
 

Lovisa e Pagliuca: sono loro i veri protagonisti della cavalcata gialloblù?
«Intanto lo sono i calciatori in campo. Lovisa ha dimostrato di essere preparatissimo, il mister - e lo dico anche da allenatore - è un predestinato, sempre sul pezzo. Hanno fatto davvero qualcosa di eccezionale». 

Il Menti è tornato ad essere un catino inespugnabile.
«Restiamo scaramantici ed aspettiamo l'ultimo punto, ma quello che si è visto nelle ultime settimane nello stadio è qualcosa di unico. Anche in B può essere il valore aggiunto».

Lei alla Juve Stabia è stato vicino. Da Quagliarella ai Donnarumma a Mirante, perché gli stabiesi non sono mai riusciti ad esplodere in gialloblu?
«La mia è stata una piccola parentesi nello staff. Da calciatore, ai tempi di Fiore, persi la grande occasione per colpa di qualche dirigente che remò contro. Di stabiesi ce ne sono tanti, oggi i fratelli Esposito, ad esempio. Forse come città dovremmo coccolarceli un po' in più». 

In tredici anni la terza promozione in cadetteria, secondo lei quali gli errori da non ripetere?
«Prima di tutto non si deve stravolgere questa squadra. Puntare magari su ragazzi di 24, 25 anni, esperti della B ed ancora motivati a fare il grande salto, per dare esperienza della categoria. Non credo che con la C ci sia un divario così grande. Questa volta la cadetteria va mantenuta a denti stretti, è un'occasione troppo grande». 

Un'occasione per la città prima di tutto.
«Sicuramente. Siamo in un momento storico decisivo per il rilancio di Castellammare, la promozione della Juve Stabia potrà essere da volano per il turismo, con tante tifoserie al seguito e le immagini di una città unica nel suo genere».

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