«La prima cosa che farò a promozione acquisita? Andrò a bere una Coca-cola con ghiaccio e limone, che mi piace tanto». Prova a tenere un profilo basso, a vestire i panni del pompiere, Guido Pagliuca, il tecnico della Juve Stabia, ad un solo punto dall’amata Itaca. «Siamo vicini al sogno – queste le sue parole - e sono felicissimo per i ragazzi, la società, il mio staff, per tutti». Castellammare, col Messina, ha risposto presente sugli spalti, all’appello di trascinare la squadra alla vittoria: «Bellissima la cornice, grandissimo calore, ma noi giochiamo soprattutto per loro, e gli stabiesi ormai hanno nel cuore questa squadra, non avevo dubbi».
Un campionato che volte al termine, tante cose da ricordare, eppure Pagliuca qualche sassolino comincia a toglierselo: «Sento tanto parlare delle prime degli altri gironi, forse si dovrebbe raccontare qualcosa di questa Juve Stabia. Siamo il quindicesimo budget della categoria, una delle più giovani in assoluto, e stiamo facendo qualcosa di grande, siamo orgogliosi e felici di quanto possiamo raccogliere». Tante pressioni, piazze blasonate lasciate alle spalle: «Non è stato facile gestire certe pressioni – spiega l’allenatore - giocare sempre dopo altre squadra che inseguivano... ma questo alla fine ci ha consentito di crescere ulteriormente, come squadra, come gruppo, come società. Il presidente ci è sempre vicino, anche alla vigilia del Messina è venuto ad incitarci, e gli siamo molto grati».
Due nomi, gli emblemi di una stagione, Adorante, a cui i tifosi hanno dedicato un coro sulle note del famoso “ho visto Maradona”, e Leone, uscito dal campo con un’autentica satnding ovation: «Andrea è un grande finalizzatore, ha fatto benissimo dal suo arrivo alla Juve Stabia. Leone è un 2001, ha grandissimi margini di crescita e farà una carriera importante. Ma mi piace elogiare tutto il gruppo, lo stesso Pierobon visto col Messina è uno dalle grandi potenzialità, insomma bravi tutti». A Benevento il punto della B: «Ci proveremo.