Sesto stop in sette partite, Turris contestata dai tifosi

Giocatori e staff "tenuti a rapporto" dai tifosi

Caneo tecnico della Turris
Caneo tecnico della Turris
di Aniello Sammarco
Martedì 31 Ottobre 2023, 11:55
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Tre partite senza ottenere punti. Sei sconfitte nelle ultime sette gare. È per la prima volta in questa stagione, e in pratica per la prima volta in assoluto con Caneo in panchina, la Turris è stata contestata, con i giocatori "tenuti" in campo per prendersi i "rimproveri" dei tifosi, indirizzati anche a società e in parte al tecnico. Proprio l'allenatore di origine sarda a fine partita ha parlato della protesta: «Ci può stare - ha sottolineato Caneo - con un filotto di risultati negativi come quello collezionato dalla Turris, la gente non è serena. Ed è normale che a fine partita protesti, anche se più che per la gara col Giugliano, i tifosi dovevano contestare in precedenza. Negli ultimi due mesi, sbaglia uno e tutti non riescono a recuperare. Ci diamo "mazzate" in testa e facciamo fatica a ritrovarci».

Il tecnico prova ad analizzare il momento della Turris e ammette: «Mi hanno chiesto di cambiare modulo, e il modulo l'abbiamo cambiato.

Ci hanno chiesto di essere meno aggressivi, e infatti col Giugliano abbiamo cercato di aspettare nella nostra trequarti gli avversari per poi ripartire. Ma comunque ogni cosa ci gira male e alla fine paghiamo caro il minimo errore e non riusciamo più a recuperare». E dire che proprio Caneo, dopo la sconfitta col Giugliano, ha ammesso che «eravamo scesi in campo per lo 0-0, avevo detto ai ragazzi che andava bene. Poi se fosse arrivato il gol sarebbe stato meglio». Ma la partita "ipotizzata" dal tecnico è durata solo pochi minuti, il tempo di vedere Fasolino compiere un errore che in altri tempi sarebbe finito nella cineteca della Gialappa e che di fatto ha consegnato i tre punti agli ospiti.

«Siamo prigionieri di un'ansia da prestazione - sottolinea Caneo - che va al di là delle nostre aspettative. Dobbiamo cercare di mantenere l'equilibrio, anche se non mi sento di imputare nulla ai calciatori: hanno personalità e professionalità, ma continuiamo a sbagliare sia sotto la porta avversaria, sia sotto la nostra. E così facendo, è poi difficile incanalare la partita sui binari giusti. In questo contesto, ci sta poi che se sbagliamo la seconda volta, gli avversari possono chiudere la gara. Ripeto, per un verso e per un altro in difesa non siamo tranquilli nel gestire situazioni a livello individuale». Il tecnico recrimina anche sugli arbitraggi: «Il gol di De Felice contro il Giugliano era regolare. Come avvenuto in altre situazioni, anche gli errori dei direttori di gara ci sono contro. Da professionisti e uomini quali siamo, possiamo e dobbiamo reagire. Dobbiamo restringere il raggio d'azione, evitare di continuare a creare pericoli a noi stessi, ma per dare stimoli e fiducia all'ambiente servono i risultati». 

 

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