Centro Paradiso, chiesto l'intervento
di De Laurentiis per la riapertura

Centro Paradiso, chiesto l'intervento di De Laurentiis per la riapertura
di Francesco De Luca
Lunedì 4 Gennaio 2021, 20:00
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Ci voleva lui, sempre lui. Ci voleva Maradona, la sua drammatica scomparsa, per riaprire il dibattito sul Centro Paradiso, la struttura di via Vicinale Paradiso, a Soccavo, dove il Napoli si è allenato fino all'estate 2004 e al giorno del fallimento. La casa di Diego, aperta negli anni Settanta (qui fu vinto il primo scudetto del club nel '79, quello della Primavera allenata da Mario Corso), versa in uno stato di totale abbandono. In questi anni non ci sono state proposte concrete, anche perché è un impegno oneroso rilevare la struttura e riportarla in vita. «L'impianto - aveva spiegato il Comitato Centro Paradiso nelle scorse settimane - non rientra nel fallimento della Ssc Napoli risalente al 2004, ma è diviso tra quattro società (due di Brescia, una di Roma e una di Napoli), tutte interessate in uno stato di fallimento o di liquidazione. La cosa che complica ancor di più le cose è il contenzioso tra Ferlaino e Corbelli». Si è interessato il Comune di Napoli, attraverso l'assessore allo Sport Ciro Borriello, ed è intervenuta la Regione Campania, che nella riunione del 23 dicembre ha approvato l'ordine del giorno del consigliere Pasquale Di Fenza (Moderati) per l'acquisto del “Paradiso”. 

 

Il Comitato Centro Paradiso è dell'idea che si possa attivare l'azionariato popolare e vorrebbe affidare l'incarico di studiare il caso ad alcuni professionisti. Ma non solo. È stato chiesto, con una lettera aperta, l'interessamento di De Laurentiis, che nei confronti del “vecchio” Napoli ha avuto in questi anni un atteggiamento freddo.

Scrivono i promotori: «Il Comitato Centro Paradiso si pone come obiettivo il ripristino di spazi abbandonati, la valorizzazione della periferia, la creazione di uno spazio di aggregazione e sport per i giovani (e non solo) e, perché no, la creazione di posti di lavoro per un luogo oramai inaridito. Un suo intervento può risultare determinante manifestando, anche all'esterno, una coesione e unità di intenti tra le parti. Ciò che le stiamo chiedendo è prendere parte al progetto di azionariato popolare: rappresenterebbe un atto importante per quel territorio che tanto le ha dato come imprenditore e stringendo finalmente un legame con le persone del luogo». 

È difficile credere che la forza emotiva dell'amore per Maradona possa ridare vita alla vecchia casa, però è giusto tentare. Va incoraggiato il tentativo dei vecchi tifosi di Diego. Intanto, in queste ore - prima riunione martedì 5 - gli assessori comunali Ciro Borriello ed Eleonora de Majo (Cultura e Turismo) formeranno la commissione che dovrà valutare le idee per la statua di Maradona, da installare nei pressi dello stadio (il bando scade il 2 febbraio), e il museo popolare dedicato a Diego.

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