Napoli, sui social l'ira dei tifosi:
«Via tutti, salviamo solo Mertens»

Napoli, sui social l'ira dei tifosi: «Via tutti, salviamo solo Mertens»
di Delia Paciello
Lunedì 25 Aprile 2022, 11:19 - Ultimo agg. 26 Aprile, 07:23
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No, non è uno scherzo. È successo davvero. La papera di Meret ha dell’incredibile, ma è tutta realtà. Così come il gol del vantaggio dell’Empoli firmato all’87’ dopo otto minuti di ordinaria follia. Ordinaria perché ormai è quasi abitudine: il Napoli ogni volta comincia a soffrire perdendo di lucidità, addirittura mostrando nuove personalità come il più pericoloso degli schizofrenici. Cambia volto a una gara che poteva essere tranquillamente chiusa sul 2-0. Perché i tre gol subiti dopo l’80’ potevano essere facilmente evitati, e non trovano alcuna spiegazione logica. «L’Empoli non vinceva dalla gara di andata al Maradona: siamo capaci di far resuscitare i morti», si legge sui social. Da Napoli a Napoli, un titolo che potrebbero amare i tifosi toscani.

«Gli azzurri saranno in ritiro da martedì? A Lourdes, cortesemente», prova a ironizzare qualcuno. «Una squadra che dice di lottare per lo scudetto non può fare 1 punto su 9 nelle ultime tre gare, di cui due in casa e una a Empoli», sottolinea con amarezza un altro. E il web diventa un luogo di sfogo per tutti i tifosi azzurri delusi e disillusi: «Sempre la stessa storia, ogni volta ci caschiamo, sogniamo, ci illudiamo e il finale è sempre lo stesso. Basta!». 

 

Una stagione che non può non lasciare l’amaro in bocca: difficilmente si vedrà uno scudetto vinto con così pochi punti, e nonostante tutti gli errori e le difficoltà affrontate in stagione fino a cinque giornate dalla fine si poteva ancora sperare. «Non ditemi che quello di Meret è solo un errore»; «Ma secondo voi davvero volevano vincere e non ci sono riusciti?», cominciano a pungere in tanti. Oggi come all’epoca di Napoli-Verona.

L’ipotesi dell’ammutinamento, del non vincere volontariamente, prende così piede fra i tifosi più sospettosi: torna la teoria del complotto dei giocatori contro la società, giustificata a parer loro dai rinnovi mancati, dalle partenze, da una situazione ormai vecchia ma mai risolta che si porta avanti dagli anni di Ancelotti.

Parallelamente cresce anche la voce dello Spalletti out, portata avanti forse dai più sempliciotti che si limitano a paragonare la stagione di Gattuso con quella attuale: «Stesso punteggio a quattro giornate dalla fine, e se il posto in classifica sarà diverso dipenderà solo dalle altre squadre». E l’attuale allenatore ha in più la colpa di non aver saputo approfittare delle debolezze altrui. Dunque, dal dopo Sarri nessun allenatore degno di questa squadra. E forse non lo era manco Sarri, vista poi la scelta di andare alla Juve. Quindi il problema resterebbe l’allenatore mai abbastanza bravo. 

Su Luciano cadono pesanti accuse: «Ogni volta toglie i migliori in campo e la partita si ribalta»; «Quando azzecca la formazione poi brucia tutto con i cambi»; «Non doveva togliere Mertens e Insigne, gli unici che lottavano»; «Perché Malcuit e non Tuenzebe?», commentano numerosi fantallenatori. Quelli che quando si vince tacciono, ma quando si perde sono pronti a dichiarare che al posto del tecnico avrebbero fatto meglio. Cosa che forse è pure normale, col senno di poi probabilmente anche Spalletti avrebbe fatto meglio.

Ma senza conoscere le storie in allenamento la visione dei fantallenatori non è completa. Tuttavia tifosi, giornalisti e opinionisti vari sarebbero pronti a sostituirsi al mister vantando le proprie conoscenze di calcio e l’incompetenza del tecnico quando le cose vanno male. Come se la rosa che molti hanno definito «la più completa degli ultimi anni, con sostituti degni per ogni ruolo» ora non fosse abbastanza neanche contro l’Empoli, neanche con due gol di vantaggio. Avversari che, ricordiamo ancora una volta, non vincevano dall’ultima gara proprio col Napoli. E allora non si può parlare di certo di valore tecnico della rosa o di scelte tecniche sbagliate guardando le squadre affrontate e le loro posizioni in classifica.

Nella mancanza di logica i commenti più plausibili diventano: «Questi giocatori non ci stanno con la testa». E sì, perché dato che anche la Primavera avrebbe potuto vincere con l’Empoli in venti minuti con un vantaggio di due gol, la teoria dei cambi decade. E allora forma atletica troppo bassa e mancanza di mentalità diventano le cause più evidenti. Cose che forse sono anche strettamente legate. Spalletti ha preso su di sé tutte le colpe nel post gara, i tifosi azzurri incazzati anche. Ma la lucidità di coloro che guardano da fuori mostra altri punti di vista: «In fondo questo Napoli non ha una rosa da scudetto paragonata a quella di altre squadre. È già tanto essere stati in competizione per il titolo fino ad ora, bravissimo Spalletti che ha fatto sognare i suoi tifosi», scrive chi non è toccato nel profondo dalla dolorosa sconfitta. 

 

Ma per i napoletani la rabbia è tanta. Per Meret in tanti parlano di «carriera bruciata» dopo un errore così clamoroso. Qualcuno invece prova a darsi una spiegazione: «Sicuramente aveva Pinamonti al fantacalcio, non avrebbe potuto sennò». Malcuit anche si tira dietro pesantissime critiche. Solo Mertens si salva: è lui l’unico a metterci l’anima, raggiungendo quota 146 gol, un record storico. «Ciro merita di restare a Napoli a vita, via tutti gli altri». Bene stavolta anche il capitano, secondo goleador della serata. Ma per lui il pubblico non può più urlare al rinnovo. Anzi: «Nessuno tiene alla maglia, salvando la pace di uno o due. Parecchi sono già venduti e con la testa altrove, molti non rinnoveranno. Non si può giocare così», è la voce del popolo. Colpa della gestione societaria, dunque, che ha fatto già trapelare un rinnovamento di tutta la rosa a fine stagione. «Via tutti i reduci dell’ammutinamento», sottolinea qualcuno sui social. E a quanto sembra resterà solo il più amato dei senatori, l’assente Koulibaly, privo di colpe in Toscana. Anche per Dries potrebbero esserci dubbi per il rinnovo: il belga ha più volte fatto sapere che avrebbe accettato qualsiasi cifra, ma ora sembra sia diventata una questione di principio e non di soldi. La trattativa per cifre che sia per società che per il calciatore rappresentano pochi spiccioli, lascia intuire problemi più profondi.

E allora che ritiro sia. «De Laurentiis non ha detto nulla a proposito dello scudetto, ma ora che rischia di perdere i soldi della Champions si fa sentire», punzecchia qualche tifoso. Eppure la decisione pare arrivi dal mister e servirà sicuramente per compattare il gruppo che è sorprendentemente distratto in questo finale di stagione. Anzi, forse non è più sorprendente la distrazione, ma quello che c'è attorno resta sicuramente uno dei dubbi amletici dei tifosi azzurri.

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