Luci a San Siro e riflettori puntati sulla nuova metamorfosi del Napoli. Mazzarri torna sui suoi passi, conferma di voler (plasmare?) una squadra camaleontica capace di cambiare pelle a seconda delle circostanze e sopratutto dell'avversario che si ritrova difronte e si presenta con il vestito a lui più congeniale nella scala del calcio. Un po' come quando vai ad una cerimonia importante e tiri fuori dall'armadio il vecchio smoking che non passa mai di moda. E domani sera, contro il Milan, al Meazza, l'occasione è di quelle che contano. In palio ci sono punti pesanti per la prossima Champions. Sopratutto per il Napoli costretto ad inseguire il quarto ed ultimo posto utile per l'accesso all'Europa che conta ed a caccia del quarto risultato utile di fila in campionato. I campioni d'Italia proveranno ad esorcizzare il Diavolo e a sfatare il tabù Giroud (sei gol in nove partite in cui ha affrontato gli azzurri), schierando la difesa a tre (o a cinque che dir si voglia) che finora ha garantito una certa impermeabilità venuta terribilmente meno in questa prima parte della stagione. Mazzarri, dunque, opta per il modulo che conosce meglio. Nel pacchetto arretrato composto da tre centrali di ruolo rientra prepotentemente Leo Ostigard. Il 24enne difensore norvegese farà compagnia a Rrahmani e Juan Jesus dopo essere stato accantonato con il Verona (complice il cambio di modulo con 4 difensori) e soprattutto dopo essere stato al centro di un vero e proprio tira e molla di mercato nell'ultima finestra di gennaio.
Il vichingo ha disfatto la valigia e ripreso l'ascia di guerra.