Napoli-Frosinone, Calzona contro Di Francesco: eravamo tanto amici

I due tecnici sono stati insieme a Cagliari nel ‘20-‘21: oggi sono rivali

Ciccio Calzona
Ciccio Calzona
di Bruno Majorano
Domenica 14 Aprile 2024, 07:05 - Ultimo agg. 15 Aprile, 11:05
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Per una stagione hanno condiviso lo stesso spogliatoio e la stessa panchina, per una domenica saranno uno avversario dell’altro. Francesco Calzona ed Eusebio Di Francesco si ritroveranno oggi al Maradona a distanza di 3 anni. Ma stavolta solo uno dei due potrà sorridere. Stagione 2020-21, Di Francesco allenatore del Cagliari sceglie Francesco Calzona come suo vice fino all’esonero comunicatogli dal presidente Giulini dopo 23 giornate di campionato. Da allora i due allenatori hanno preso strade diversa senza mai più incrociarsi. Si ritroveranno in questa partita che vale moltissimo sia per il Napoli (che ancora culla sogni d’Europa) che per il Frosinone, che invece è in piena corsa per la salvezza.

La sfida

Calzona e Di Francesco si sono trovati alla perfezione, perché entrambi propongono un calcio offensivo e divertente. Il modulo di partenza è lo stesso: il 4-3-3 con due esterni d’attacco che puntano l’uomo e vanno dritti verso la porta avversaria, anche se Di Francesco si è votato alla difesa a tre proprio a Frosinone. Calzona è cresciuto calcisticamente nella bottega di Maurizio Sarri dal quale ha imparato tutto quello che si potesse imparare del 4-3-3 e del calcio offensivo. È stato suo vice ai tempi del triennio napoletano, salvo poi separarsi proprio quando Sarri ha lasciato l’azzurro.

Da quel momento Ciccio ha preso la sua strada, ha passato un altro anno di apprendistato con Di Francesco per poi diventare ct della nazionale slovacca portandola alla storica qualificazione all’Europeo che inizierà a giugno. Durante la stagione 2020-21 a Cagliari si occupava soprattutto del lavoro offensivo della squadra, portando quanto aveva imparato con Sarri e provando ad arricchire le idee di Di Francesco. Oggi si ritroveranno e di sicuro non si nasconderanno. La loro filosofia di gioco non è cambiata negli anni, anzi. Grazie al suo calcio votato all’attacco Di Francesco è riuscito a garantire una partenza sprint al suo Frosinone neopromosso. Ha lavorato sulla voglia dei suoi giovani e se non fosse stato per una flessione nel periodo invernale, la squadra sarebbe già salva da tempo. Ora, però, le cose sono cambiate e quella di oggi al Maradona diventa una sfida chiave per poter restare ancora a galla. Soulè rappresenta il fiore all’occhiello del gioco di Di Francesco, che ha reso l’argentino punto fermo insostituibile del Frosinone.

L’abbraccio

Dopo quell’avventura interrotta sul tramonto a Cagliari, Di Francesco e Calzona si ritroveranno e si riabbracceranno oggi al Maradona. Sarà anche l’occasione per studiare con mano l’evoluzione dei rispettivi modi di interpretare il calcio. Certo, la qualità dei singoli di cui dispone Calzona nel Napoli dovrebbe rendergli il compito meno difficile, ma la situazione di classifica degli azzurri impone loro di non sottovalutare nessun avversario e provare a mettere subito pressione. Di contro Di Francesco affronterà il Napoli per la terza volta (tra campionato e coppa Italia) in stagione con il terzo allenatore differente. In principio il ko in campionato all’esordio stagionale con Garcia in panchina, poi il poker di coppa Italia con Mazzarri e ora è il turno di Calzona, amico di una volta e nemico per un giorno. Al netto dei convenevoli non ci saranno sconti da parte di nessuno dei due, perché vincere oggi vorrebbe dire tantissimo sia per il Frosinone (in ottica salvezza) che per il Napoli in chiave Europa. Insomma, il passato resterà tale: Calzona e Di Francesco guardano avanti e pensano già al futuro.

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