C'è sempre la Juve tra il Napoli e uno scudetto, o un trionfo. De Laurentiis ha vinto tre trofei (Coppe Italia 2012 e 2020 e Supercoppa 2014) battendo i bianconeri nelle finali e nella storia, durante il ciclo maradoniano, ci sono stati due successi conquistati eliminando la concorrenza della Juve.
Uno in Europa, la Coppa Uefa '89, col successo nei quarti grazie alla rete di Renica al 119' il 17 marzo del 1989. Ma quello che ci viene in mente, dopo la notte di gioia vissuta dal Napoli e dai suoi tifosi al rientro della squadra da Torino, è il 3-1 in campionato nel vecchio Comunale il 9 novembre 1986, a cinque mesi dalla festa napoletanargentina a Città del Messico, dove Maradona vinse il Mondiale e lanciò la sfida per il successivo campionato italiano: voleva anche lo scudetto.
Era la nona giornata d'andata del campionato '86-'87, non la trentunesima. Era tutto in gioco, dunque. Eppure, quel 3-1 firmato dai gol di Ferrario, Giordano e Volpecina - un bomber e due difensori - diede al Napoli la convinzione che si potesse fare. Sì, che dopo sessant'anni si potesse arrivare allo scudetto. E così fu il 10 maggio '87.
Ci sono state altre partite contro la Juve e tante altre illusioni, come quella cocente di cinque anni fa che è stata spenta soltanto domenica sera dalla rete di Raspadori.
Allora si tornò da Torino con una concreta speranza, avallata anche dai complimenti dell'Avvocato Agnelli - di campioni e di scudetti se ne intendeva - negli spogliatoi del Napoli, rivolti a Maradona e ai suoi compagni.