Al Napoli di oggi sarebbe servito un uomo come Antonio Juliano

La sua personalità avrebbe aiutato la squadra nel momento più difficile

Antonio Juliano prima di una partita contro il Torino negli anni '70 (Foto Ssc Napoli)
Antonio Juliano prima di una partita contro il Torino negli anni '70 (Foto Ssc Napoli)
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Giovedì 11 Gennaio 2024, 19:10 - Ultimo agg. 12 Gennaio, 07:27
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È passato un mese dalla scomparsa di Antonio Juliano, il mitico capitano azzurro e il dirigente che portò a Napoli prima Krol e poi Maradona. Morì nella sera del 12 dicembre, mentre la sua squadra del cuore affrontava a Fuorigrotta - la sua casa - il Braga nell'ultima partita del girone di Champions League. Bene ha fatto l'Unione italiana stampa sportiva, presieduta in Campania da Mario Zaccaria e in Italia da Gianfranco Coppola, a ricordare la figura di Juliano con cinque premi a lui dedicati: immaginiamo che altre istituzioni non lo avrebbero fatto perché spesso la memoria di questi personaggi resta soltanto nel cuore della gente che li ha amati.

Ci viene in mente che al Napoli di oggi, una squadra a pezzi sul piano tecnico e psicologico, sarebbe servito il supporto di un uomo come Juliano.

Da capitano  come da dirigente. Perché la sua personalità avrebbe aiutato questo gruppo allo sbando. Avrebbe saputo trovare le parole giuste per far capire agli ex Campioni d'Italia che ci sono una maglia da difendere, un pubblico da onorare e un obiettivo da raggiungere.

Nella sua ultima esperienza dirigenziale Juliano aveva conosciuto Mazzarri, arrivato a Napoli nello staff di Ulivieri come preparatore dei portieri e assistente tecnico. Non fu una stagione memorabile in serie B, anzi. Juliano fece scelte sbagliate sul mercato perché si era fidato di Ulivieri. Ecco, pensiamo che in quei mesi Mazzarri abbia conosciuto bene Juliano e che in questa situazione di difficoltà vederlo al fianco dei suoi giocatori sarebbe stato molto utile, non soltanto per risollevare gli animi ma anche per dirimere questioni interne clamorosamente esplose, come quella a distanza tra Osimhen e Kvara

 

Al Napoli fa clamorosamente difetto la personalità in campo e fuori. Ecco, quella era una delle doti di un uomo perbene e innamorato della sua squadra e della sua città come Antonio.

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