Napoli, Spalletti punta su Osimhen:
la sua esplosione un gioco di spazi

Napoli, Spalletti punta su Osimhen: la sua esplosione un gioco di spazi
di Pino Taormina
Domenica 18 Luglio 2021, 09:16 - Ultimo agg. 19:37
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Inviato a Dimaro Folgarida

La qualità sulla trequarti è uno dei fattori sui quali ha più battuto Luciano Spalletti. Da questa qualità passa la prima valorizzazione di Victor Osimhen. Perché se ci saranno i giusti tempi nell'occupazione di quegli spazi, allora il pallone potrà arrivare pulito, giocabile, godibile per uno con le caratteristiche del nigeriano. E per poter consacrarsi tra i big della serie A, dopo la stagione di esordio, dopo le cure di Gattuso che tanto lo ha voluto con sé, quelle di Spalletti sembrano essere le mani giuste. Baste vedere come hanno reso i suoi attaccanti nelle sue squadre che hanno sempre avuto un dna d'attacco. Undici mesi fa il suo esordio con l'Aquila, a Castel di Sangro, scatenò l'entusiasmo di tutti: tre gol in pochi minuti. E tutti ne rimasero incantati al primo colpo. Ed è oggi uno dei più attesi per la gara d'esordio nell'amichevole con la Bassa Aunania in programma a Dimaro nel pomeriggio.


Tagli, spazi, velocità: il tecnico vuole un bel gioco offensivo e squadra corta: l'obiettivo è creare una vera macchina da gol. Con lui Iaquinta ha fatto 15 gol nella stagione 2004/05, Totti 32 nella Roma 2006/07, Vucinic 17 gol (08/09), Hulk 21 gol (13/14), Dzeko 39 reti (16/17) e Icardi 29 gol (2017-18). Ecco, questi numeri spiegano cosa si aspetta Big Luciano da Osimhen, la sua prima punta. Anche perché, nelle parole delle ore scorse, il nuovo tecnico azzurro è stato molto chiaro: quando hai uno come l'ex Lille davanti, allora gli avversari cercano di cancellarti la profondità, provano a eliminare quegli spazi che possono essere letali quando hai uno come Osimhen come terminale.

Gli interscambi (su cui Spalletti ha lavorato molto ieri nella seduta del mattino) e la velocità di occupazione della trequarti avversaria da parte degli uomini di maggiore qualità rappresenta un aspetto importante nel gioco del tecnico toscano: ma, non l'unico per far sì che il nigeriano possa consacrarsi in maglia azzurra dopo la stagione piena di luci ma anche di ombre (sia pure legate al suo infortuno alla spalla e al braccio).

Spalletti ha anche fatto capire che c'è la necessità, per esempio da parte di Diego Demme, di girare continuamente la testa: un moto basculante del capo che serve a comprendere se c'è la possibilità di mettere la palla alle spalle della linea difensiva: quando la pressione si alza, si possono creare quella profondità che i cavalli del motore della punta azzurra possono aggredire come pochi in Europa. E la parte finale della stagione hanno dimostrato come sia un uomo che da solo può tenere imbrigliata la difesa avversaria. Mister 80 milioni, d'altronde, è un investimento di primo piano: ovvio, in realtà è costato 50 milioni (nella valutazione vanno aggiunti le operazioni di contorno) ed è una scoperta targata Giuntoli e Gattuso.

Serve un doppio binario di servizio per far rendere al meglio un Osimhen già incoronato da Spalletti come uomo squadra: i movimenti fatti senza palla a guidare il pressing sono da leader e da esempio. Non tutti gli attaccanti mostrano una simile dedizione al sacrificio. E anche nella capacità di ascolto dell'attaccante si vede come si sia messo subito al servizio di Spalletti. Ovvio, sia solo ai primi vagiti di questo Napoli. Questi sono amori estivi e non si può mai sapere se resisteranno alle prove vere, quando arriveranno le partite con i tre punti. Certo, Osimhen.

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