Rudi Garcia nuovo allenatore, cosa ne pensano i napoletani

Entusiasmo, cautela e dubbi: tifosi azzurri divisi sulla scelta del coach

Rudi Garcia
Rudi Garcia
di Emiliano Caliendo
Venerdì 16 Giugno 2023, 20:01 - Ultimo agg. 17 Giugno, 00:03
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Napoli si è risvegliata con un nuovo allenatore. Annunciato ieri sera attraverso i canali social del club azzurro come un fulmine a ciel sereno: Rudi José Garcia è il nuovo tecnico del Napoli. Dunque, les jeux sont faits, oppure, avendo allenato a Roma, dove ha lasciato un bel ricordo, alea iacta est, il dado è tratto. E la città, ormai orfana delle domeniche trionfanti, e che, smaltita la sbornia della festa scudetto, fino a ieri ha partecipato con una certa dedizione al giochino mediatico, a tratti snervante, del fanta-allenatore, ha finalmente trovato pace. Dopo un attento casting, il patron Aurelio De Laurentiis ha così deciso: la panchina, lasciata vacante dal vincente Luciano Spalletti, è stata nuovamente occupata. È quindi iniziato il momento delle riflessioni, delle speranze e dei dubbi. Gli abitanti di Partenope si chiedono se Garcia sarà all'altezza dell'eredità lasciata dalla vittoria dello scudetto in un campionato dominato.

«Ricordo che aveva iniziato bene a Roma, poi ne ho perso le tracce. Bisogna aspettare che lavori. Sarà il campo a decidere tutto, sono i calciatori a creare l'allenatore, così come l'allenatore decide chi avrà maggiori responsabilità in campo», osserva Peppe alla fermata del pullman di via Medina. Dello stesso avviso sono Alessandro e Lello, rispettivamente gestore e cuoco della Trattoria Medina: «Dovremo aspettare che sia il campo a parlare». «I francesi non mi fanno impazzire, ma diamogli tempo. Il presidente sorprende sempre, ci ha insegnato a stare tranquilli», puntualizza Alessandro, che ricorda anche «un buon primo anno di Garcia alla Roma, prima che venisse esonerato nel 2016».

Aleggia un cauto ottimismo per le strade del centro storico e riaffiorano i ricordi di quando Garcia era un avversario quasi dieci anni fa, alla guida dei giallorossi capitolini. Ci sono anche coloro che si mostrano entusiasti: «Hanno decantato Spalletti, ma che ha fatto? Aveva la squadra e i giocatori per vincere. Secondo me, Garcia è molto meglio», osserva Franco, seduto in un bar di via Toledo. Allo stesso tavolo si trova Franco Melidoni, noto per il ruolo del bambino Peppiniello nel film Miseria e Nobiltà con Totò.

Più cautamente, esprime il suo giudizio: «Garcia rivoluzionerà un po' il modo di giocare. Ha fallito in Arabia Saudita, ma nel complesso lo vedo bene. Spalletti se ne è andato perché non avrebbe potuto ripetere un campionato del genere».

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Il terzo amico della combriccola, il signor Gianfranco, sottolinea come la vittoria del Napoli sia stata frutto di una programmazione cominciata ai tempi di Benitez e Sarri e che dall'anno prossimo inizierà «un'altra storia». «Bisognerà vedere anche come si rafforzeranno le altre squadre», aggiunge. Salvatore, edicolante di piazza Monteoliveto, analizza a 360 gradi il valore aggiunto che il tecnico transalpino può apportare alla squadra campione d'Italia: «Secondo me è un bravo allenatore, può essere anche lui una sorpresa e non ha ancora raggiunto l'apice della sua carriera. Tuttavia, ho solo un dubbio: ha una forte personalità che potrebbe scontrarsi con quella di De Laurentiis. Va detto, comunque, che al presidente piacciono personaggi di questo tipo. Molto dipenderà dalla squadra che Adl gli metterà a disposizione e da come verranno sostituiti i calciatori che se ne vanno. La squadra è forte ed è un peccato che si rovini un giocattolo che funzionava. A Roma ha mostrato un buon calcio e un'empatia con l'ambiente e la piazza».

Ovviamente, dopo un cambio così importante alla guida tecnica, non mancano le voci critiche e di perplessità. «La scelta non mi soddisfa. È stato esonerato ovunque è andato. Il secondo posto alla Roma è stato dovuto alla mancanza di avversari. Non sarà all'altezza di Spalletti, anche perché propone un gioco diverso. Si era creato un amalgama tra squadra e allenatore che non so se si ripeterà con Garcia. Andremo in Champions, ma dubito che vinceremo di nuovo lo scudetto», sentenzia Gennaro, un ambulante di Spaccanapoli. Tra i giovani, regna l'ottimismo sulle prospettive di vittoria a Napoli dell'ex allenatore di Lione e Marsiglia. «Do piena fiducia all'allenatore e al presidente, che nonostante le contestazioni ha dimostrato di volere sempre il massimo per la squadra. Garcia ci sorprenderà», afferma il 18enne Angelo nei pressi di piazza Matteotti. Alla fine, l'unica certezza dei tifosi è quella ribadita da Carmine, in via Tribunali: «Garcia ha il 50% di probabilità di successo. Fece un ottimo secondo posto alla Roma contro una Juve fortissima, poi ha fatto un po' meno bene, vedremo». Adesso la parola passa al mister, o meglio, «parola al campo».

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