Napoli-Union Berlino, Raspadori è pronto: «Ma serve più lucidità sotto porta»

L'orgoglio di Jack: «Non sono il vice di Osimhen»

Jack Raspadori
Jack Raspadori
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Mercoledì 8 Novembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 22:06
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Sulla notte con l'Union Berlino si allunga, ancora una volta, la mano di un centravanti di lusso, che resta di gran lungo il centravanti di riserva più straordinario d'Italia. «Ma io non sono un vice di nessuno. In questo Napoli nessuno è la riserva di qualcun altro». Cavolo, che carattere Jack. E poco importa se il ruolo sarebbe quello di vice di Osimhen. Ma il mestieraccio del rimpiazzante lui, a 23 anni, è un lusso che non vuole concedersi. «Io mi sento solo come uno che deve aiutare la squadra», dice Giacomo Raspadori, campione d'Europa a Wembley nel 2021 e campione d'Italia con il Napoli l'anno scorso. Trovate in Italia uno così giovane e con questi trionfi in bacheca. Stasera tocca ancora al falso nove, senza Simeone che pure scalpita e attende il suo momento. 10 gol segnati da quando è a Napoli, tra un infortunio e un altro di Osimhen. Perché - non ce ne voglia - ma Giacomino gioca prima punta solo col “permesso” del nigeriano: ovvero quando Osi non c'è. Per un motivo o un altro. Uno, Jack, che sa bene il fatto suo. E lo spiega ogni volta che può. «Una delle cose fondamentali che ci sono state trasmesse dal primo giorno da Garcia è che dobbiamo non dico cancellare di aver vinto il campionato ma di alimentare questa cosa con il lavoro e l'impegno». 

Sì, sorride.

Otto gol realizzati da Raspadori da quando è a Napoli sono stati segnati con le luce dei riflettori accesi. E di questi, ben cinque nelle notti di Champions. E allora facile ricordare quel nomignolo che l'Avvocato Agnelli rifilò a Zibì Boniek: «Io bello di notte? Divertente questo soprannome. Ma a me di giorno o di sera, voglio segnare. Sono ambizioso, non lo nascondo. Voglio segnare e voglio vincere». In effetti, non è il soprannome giusto. Il polacco sonnecchiava indolente la domenica, Raspadori segna anche in campionato e corre come un dannato anche con la luce del sole. Senza trasformazione in “bello di notte”, proprio come la Deneuve lo era di giorno nel film di Bunuel. Nel tridente c'è poco spazio per il turnover: Lindstrom è stato rimandato e quindi stasera si parte con il terzetto dei soliti noti, con Kvara e Politano a far da scudieri alla prima punta di Garcia. Più passano i giorni e più si capisce come Jack (reduce da tre gol nelle ultime tre partite) non ha proprio lo spirito del vice, non ha l'animo della riserva, ma sa essere utile come lo sarebbe uno meno bravo ma capace di calarsi nella parte. «Dal punto di vista personale è il mio miglior momento, ma l'importante è dare continuità ai risultati di squadra. Abbiamo fatto una vittoria importante in Champions a Berlino e ora abbiamo una partita fondamentale per il passaggio del turno. Giocare dietro a Osimhen? Nessun problema, facevo la sottopunta anche a Sassuolo e mi sento a mio agio. Sono un ragazzo che ha sempre messo davanti i risultati della squadra, ma sono felice dei miei numeri in Champions. Il mio obiettivo è migliorarli. Il Napoli mi sta dando tanto anche in chiave Nazionale». 

 

«La nostra forza? In questa squadra non ci sono vice», spiega ancora con Garcia che sorride sornione. «Tutti sono sempre a disposizione e pronti a dare il proprio contributo. Se ognuno di noi ha la volontà di lavorare nel quotidiano, sapendo che l'opportunità arriva, sicuramente può dare il suo contributo. Poi, ovvio, mica solo a me piace giocare con continuità. Piace a tutti, perché è fondamentale per poter crescere, migliorare nella condizione e nella forma fisica. E anche nella fiducia. Poi, per un attaccante, segnare dà ancora più autostima. Quello che ha di bello questo gruppo è la consapevolezza che tutti sanno che bisogna continuare a lavorare sapendo che il proprio momento arriverà». È pronto a qualsiasi situazione, pure a ritrovare il vecchio compagno d'armi Bonucci. «Mosse tattiche per questa sera? Ci sarà una squadra chiusa come nell'andata: bisognerà muoversi tutti insieme. Ci sono vari momenti del match che vanno interpretati bene. Io penso che la cosa più importante sia l'approccio nei primi minuti». Motivo per cui nessun turnover: in campo quelli di sempre dalla cintola in su. Dietro, invece, Natan e Mario Rui. 

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