Spalletti via da Napoli, le condizioni di De Laurentiis

E la squadra riceve il superpremio: 8 milioni lordi da dividere in parti uguali

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Martedì 23 Maggio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 19:20
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È proprio finita. Il messaggio dell'altra sera era per Aurelio De Laurentiis che pure aveva inviato segnali di distensione nel week end, nella speranza che il tecnico di Certaldo non avesse fatto calare il sipario sulla sua avventura in azzurro. Non c'è bisogno di altri incontri, gli ha detto, non ho altro da aggiungere. Luciano Spalletti ha ormai rotto gli indugi, non ha più bisogno di perdere tempo, di giocare con le parole, di glissare o di schernirsi: lo ha anche comunicato ai suoi pretoriani nella squadra che il suo tempo al Napoli è al capolinea. Di Lorenzo, Juan Jesus, Lobotka, Anguissa e Zielinski hanno iniziato a capire, poche ore prima della gara con l'Inter, della sua decisione. La corsa di Di Lorenzo è la risposta a quella confessione. La squadra che ha avuto formalizzato il superpremio per la stagione da favola: più o meno 8 milioni lordi da dividere in parti uguali. Tra De Laurentiis e Spalletti ora c'è in ballo la pratica del divorzio e le condizioni che il patron deve dettare: se, come pare desideri, vuole regalarsi un anno sabbatico, De Laurentiis allora lo libererà, firmerà la risoluzione e non farà pesare l'anno di contratto. Altrimenti, la squadra che lo vuole ingaggiare dovrà discutere le modalità con cui prenderlo. Perché non sarà semplice accasarsi senza l'ok del Napoli. Un po' come avvenne dopo la separazione poco consensuale con Sarri. Storie simili per certi versi: nel senso che sia l'uno che l'altro, anche alla luce di un rapporto pessimo con De Laurentiis, avevano alzato dei muri giganteschi parlando di asticelle troppo alte da poter raggiungere in futuro. Nessuno ha avuto la forza di sfidare se stesso. Spalletti è convinto che meglio di così non si possa fare, anche perché se l'estate scorsa sono andati via dei big sul viale del tramonto, per questa estate era stato avvisato della possibilità che ad andare via fossero top player nel pieno della loro esplosione come Kim e Osimhen. E che al loro posto arriverebbero altri Kim e Osimhen alle prime armi, dunque da forgiare, coccolare e far crescere. E il risultato non è sempre scontato. Mentre le aspettative, quelle sì, sono scontatissime. E non è una questione di coraggio: è solo che a Spalletti non gli va più. Ha bisogno di altro, magari di tirare il fiato per un anno. De Laurentiis è sorpreso, ma non spiazzato: negli ultimi 13 anni ha quasi sempre centrato il proprio obiettivo stagionale, il Napoli, sia pure cambiando allenatori e calciatori.

De Laurentiis non vuole un braccio di ferro.

Non ne ha voglia. Baldini e Domenichini, i suoi inseparabili cavalieri della tavola rotonda, hanno custodito il segreto da mesi. Perché è almeno da gennaio che Spalletti sa che non sarebbe rimasto. Ed è inutile che prova a nasconderlo. Ci ha girato attorno, pensando di dribblare le risposte, provando a ingannare i tifosi sul fatto che era in corso una riflessione: in realtà, tutto era definito nel suo cuore e nella sua testa. Da quando si è spostato a vivere nel centro tecnico di Castel Volturno, attrezzando una stanza, le occasioni di incrociare De Laurentiis all'hotel Britannique si sono rarefatte. Da quel momento ha stretto i denti e ha fatto in pieno il proprio dovere per portare il Napoli allo storico scudetto. Ed è l'eroe assoluto del trionfo azzurro, dopo 33 anni. Ma vuole andare via così, da vincitore. Senza l'assillo di quello che verrà perché probabilmente è convinto che sarà impossibile avvicinarsi ai risultati di questa stagione. Ha regalato altri due giorni di relax ai suoi, il record dei 91 punti è un altro dei suoi obiettivi come lo era quello di battere l'Inter. Ma non è un assillo, certamente non trasformerà i prossimi giorni in allenamenti massacranti. Il gesto di Osimhen non gli è piaciuto neppure un poco, anche perché ha sacrificato Simeone e Raspadori per consentirgli di vincere la classifica dei cannonieri. È tentato di spedirlo in panchina a Bologna: ci penserà. Saranno giorni difficili, c'è poco da fare, soprattutto sotto l'aspetto delle emozioni.

Il capo della Fifa, Gianni Infantino, si complimenta anche in pubblico con il Napoli. «È stato fantastico quello che è riuscito a fare e a dimostrare il Napoli», ha detto a Radio Rai. «Ha vinto meritatamente e ha dato un'immagine a livello europeo di una squadra veramente propositiva, offensiva, che gioca bene, e virtuosa anche dal punto di vista della società. Quindi ad averne di Napoli in Italia». 

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