È proprio finita. Il messaggio dell'altra sera era per Aurelio De Laurentiis che pure aveva inviato segnali di distensione nel week end, nella speranza che il tecnico di Certaldo non avesse fatto calare il sipario sulla sua avventura in azzurro. Non c'è bisogno di altri incontri, gli ha detto, non ho altro da aggiungere. Luciano Spalletti ha ormai rotto gli indugi, non ha più bisogno di perdere tempo, di giocare con le parole, di glissare o di schernirsi: lo ha anche comunicato ai suoi pretoriani nella squadra che il suo tempo al Napoli è al capolinea. Di Lorenzo, Juan Jesus, Lobotka, Anguissa e Zielinski hanno iniziato a capire, poche ore prima della gara con l'Inter, della sua decisione. La corsa di Di Lorenzo è la risposta a quella confessione. La squadra che ha avuto formalizzato il superpremio per la stagione da favola: più o meno 8 milioni lordi da dividere in parti uguali. Tra De Laurentiis e Spalletti ora c'è in ballo la pratica del divorzio e le condizioni che il patron deve dettare: se, come pare desideri, vuole regalarsi un anno sabbatico, De Laurentiis allora lo libererà, firmerà la risoluzione e non farà pesare l'anno di contratto. Altrimenti, la squadra che lo vuole ingaggiare dovrà discutere le modalità con cui prenderlo. Perché non sarà semplice accasarsi senza l'ok del Napoli. Un po' come avvenne dopo la separazione poco consensuale con Sarri. Storie simili per certi versi: nel senso che sia l'uno che l'altro, anche alla luce di un rapporto pessimo con De Laurentiis, avevano alzato dei muri giganteschi parlando di asticelle troppo alte da poter raggiungere in futuro. Nessuno ha avuto la forza di sfidare se stesso. Spalletti è convinto che meglio di così non si possa fare, anche perché se l'estate scorsa sono andati via dei big sul viale del tramonto, per questa estate era stato avvisato della possibilità che ad andare via fossero top player nel pieno della loro esplosione come Kim e Osimhen. E che al loro posto arriverebbero altri Kim e Osimhen alle prime armi, dunque da forgiare, coccolare e far crescere. E il risultato non è sempre scontato. Mentre le aspettative, quelle sì, sono scontatissime. E non è una questione di coraggio: è solo che a Spalletti non gli va più. Ha bisogno di altro, magari di tirare il fiato per un anno. De Laurentiis è sorpreso, ma non spiazzato: negli ultimi 13 anni ha quasi sempre centrato il proprio obiettivo stagionale, il Napoli, sia pure cambiando allenatori e calciatori.
De Laurentiis non vuole un braccio di ferro.
Il capo della Fifa, Gianni Infantino, si complimenta anche in pubblico con il Napoli. «È stato fantastico quello che è riuscito a fare e a dimostrare il Napoli», ha detto a Radio Rai. «Ha vinto meritatamente e ha dato un'immagine a livello europeo di una squadra veramente propositiva, offensiva, che gioca bene, e virtuosa anche dal punto di vista della società. Quindi ad averne di Napoli in Italia».