Union Berlino-Napoli 0-1, Raspadori jolly di Champions: «Torneremo grandi»

Garcia cala il jolly al centro dell'attacco

Tutta la gioia di Jack Raspadori
Tutta la gioia di Jack Raspadori
di Bruno Majorano
Mercoledì 25 Ottobre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 19:45
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Ancora Raspadori. Garcia cala il jolly al centro dell'attacco proprio come aveva fatto nell'ultima di campionato contro il Verona. C'è Giacomino a guidare il tridente azzurro, lui che prima punta non è. È un falsonove a cui piace muoversi, «fare casino», scompigliare i piani delle difese avversari e aprire varchi invitanti per i compagni che si buttano dentro. A Verona il piano aveva funzionato alla perfezione, visto che il gol del vantaggio era nato da un'invenzione di Raspadori, decentrato sulla sinistra e finalizzato da Politano, che si era preso il posto di centravanti nel cuore dell'area di rigore avversaria. Ma a Berlino la musica non è la stessa (almeno per larghi tratti di gara). Perché i gigantoni tedeschi la buttano subito sul fisico, e in quel caso Raspadori finisce in fretta per rimbalzare sui muscoli della difesa dell'Union. Non gli riesce mai la giocata ed è costretto a girare al largo. Lontano dalla porta, però, l'attaccante italiano si scopre leggerino e troppo inconsistente. Non punge, insomma, e tutto il Napoli fa fatica a trovare l'uomo sul quale appoggiare la propria manovra offensiva. Il dato più preoccupante è quello dei tiri nello specchio della porte, che all'ora di gioco è ancora fermo a zero. Ecco che in serate come queste si sente eccome l'assenza di Osimhen. Victor è l'uomo che attacca la porta, mette in apprensione gli avversari e con una giocata può sovvertire le sorti della gara da un momento all'altro. Ma senza Osimhen ci pensa Kvara - premiato man of the match - a illuminare, e stavolta, quando il pallone è troppo facile per essere sprecato, Giacomo Raspadori dimostra chiaramente che pur senza essere un vero nove, il gol resta sempre il suo pane quotidiano. Assist di Kvara, gol di Raspa e il Napoli si sblocca. Il Jack vincente, quello che si fa trovare al posto giusto al momento giusto. Prezioso il contributo di Raspadori che dopo Verona mette in fila un'altra prestazione decisiva. Dopo l'assist, il gol, a dimostrazione del fatto che quel posto al centro dell'attacco - da vice Osimhen - se lo merita tutto. E al primo tiro ha fatto centro, praticamente quello che deve fare un attaccante, un attaccante decisivo nelle partite decisive, proprio mentre Simeone stava togliendo la pettorina ed era pronto ad entrare in campo per dare manforte all'attacco del Napoli.

«Quando ho la possibilità di stare al centro mi sento più a mio agio», spiega a caldo Giacomo Raspadori. «Così libero spazio alle mie spalle e poi sta ai miei compagni saperlo sfruttarlo.

Stavolta non siamo stati brillanti, ma vincere una partita del genere è molto importante soprattutto per la qualificazione a cui teniamo più di tutti. Loro erano molto chiusi ed organizzati bene. Per la qualità che abbiamo potevamo in diverse situazioni trovare qualche soluzione in più. Ho vissuto il Mondiale 2006 da bambino, segnare in questo stadio è il massimo». Il Napoli arriva da un periodo difficile. «Ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti che siamo una squadra forte e ogni partita la dobbiamo giocare per vincere. Lo step è stato quello, sapendo che non potevamo più sbagliare. Quando arrivi da una stagione così importante devi vincere tutte le partite. È vero ci abbiamo messo un po' per entrare nella testa e negli schemi del nuovo allenatore ma ora dobbiamo cercare di recuperare anche in campionato, perché si gioca continuamente».

 

Della stessa idea anche capitan Giovanni Di Lorenzo. «È stata una partita difficile su un campo difficile contro una squadra che non sta vivendo un periodo di forma ma voleva vincere. È stata una buona prestazione da parte di tutti, siamo stati compatti soffrendo. È arrivata una vittoria voluta e fondamentale per noi, da grande squadra». A fare il coro anche Matteo Politano. «Era importantissimo vincere. Nel primo tempo abbiamo perso troppi palloni e loro si sono chiusi molto bene». 

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