A Bellizzi centro migranti, scoppia la polemica da sinistra: «Quartiere non coinvolto»

Arrivati in sei dalla Costa d'Avorio

Il centro migranti a Bellizzi Irpino
Il centro migranti a Bellizzi Irpino
Domenica 6 Agosto 2023, 10:21 - Ultimo agg. 12:17
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L'arrivo di un gruppo di richiedenti asilo nell'ex scuola elementare di Bellizzi irpino scatena la polemica. Sei migranti, provenienti dalla Costa d'Avorio, sono stati sistemati nell'edificio adibito a centro di prima accoglienza con una capienza massima di trenta persone. Ad occuparsi del servizio di accoglienza, coordinato dalla Prefettura, i volontari della Caritas che stanno fornendo ogni tipo di supporto al gruppo di giovani. Un arrivo che, però, ha scatenato la polemica tra gli abitanti del quartiere che, per discutere della questione, hanno convocato un'assemblea pubblica a cui erano stati invitati, ma non hanno partecipato, anche il sindaco, Gianluca Festa, e l'assessore al patrimonio, Stefano Luongo. A sgombrare preliminarmente il campo da eventuali accuse di razzismo o intolleranza è Sara Iannaccone, componente dell'assemblea nazionale del Pd ed organizzatrice dell'incontro, che spiega: «al sindaco, sempre presente nel quartiere ad inaugurazioni, compleanni, feste, avremmo voluto chiedere solo due cose. La prima, perché non ci ha informati dell'arrivo dei migranti nella scuola del quartiere e, soprattutto, perché non ha coinvolto la comunità di Bellizzi in un progetto di accoglienza ed inclusione reale. La seconda, che fine farà la nostra scuola che, un tempo, rappresentava il fulcro vitale di Bellizzi. Invece, ancora una volta, ci si ricorda del quartiere solo per iniziative dal sapore elettorale, salvo poi dimenticarsene quando ci sono da affrontare questioni evidentemente scomode per l'amministrazione».

Iannaccone ricorda che, solo pochi giorni prima la trasformazione della scuola in centro di prima accoglienza, Festa era stato a Bellizzi, insieme al consigliere comunale Luigi Urciuoli, per l'inaugurazione di un Comitato di quartiere con sede presso l'edificio di Piazza Napoli ristrutturato grazie ad un progetto risalente ad un po' di anni fa. In quella occasione, questa l'accusa rivolta al sindaco, «si è parlato di tutto, annunci di progetti futuri e di interventi migliorativi, ma neanche una parola è stata detta sulla futura destinazione d'uso della scuola tantomeno sull'imminente arrivo dei migranti e il conseguente sfratto di alcune associazioni, come Aipa, Aestetis e Vespa Club. Il sindaco ha manifestato furbizia e assoluta mancanza di rispetto verso l'intera comunità, che è ancora perplessa di fronte a tale scelta e soprattutto delusa dalla mancanza di informazioni. In questo modo non si crea né inclusione né sviluppo per il quartiere. C'è una totale mancanza di condivisione e di trasparenza, visto che è impossibile reperire sull'archivio dell'Albo pretorio del Comune le delibere sui lavori che hanno interessato la struttura, sullo spostamento di servizi e organizzazioni e sulla destinazione delle attività che venivano svolte nell'ex scuola, compresa l'assistenza ai disabili».

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Obiettivo dell'assemblea di quartiere, a cui hanno preso parte anche alcuni esponenti del circolo Pd "Aldo Moro", tra loro l'ex presidente Alto Calore, Raffaello De Stefano, e l'ex consigliere comunale, Tonino Iannaccone, non solo capire che fine farà la scuola ma anche in che modo essere di supporto ad un'inclusione reale dei migranti. Proprio per questo, dopo l'incontro, una delegazione ha visitato il centro Caritas.

Qui, spiega ancora Iannaccone, «abbiamo avuto modo di parlare con i sei profughi arrivati a Bellizzi, di ascoltare le loro storie, davvero terribili, e di capire ancora di più quanto sia importante anche per loro una maggiore condivisione con il quartiere». Chiamato in ballo, il consigliere del gruppo misto, Luigi Urciuoli, respinge le accuse: «io ho presenziato con il sindaco all'inaugurazione di un comitato di quartiere, avvenuta peraltro ad inizio luglio, e non avrei potuto parlare di una decisione di cui non ero a conoscenza come tutti gli altri. Non comprendo quale sia il problema rispetto ai migranti, perché ritengo che dobbiamo essere tutti accoglienti e, soprattutto, che ogni decisione presa dalle istituzioni, giunta compresa, è a norma di legge. Le polemiche strumentali, da parte di chi raramente si interessa delle problematiche reali del quartiere, non mi interessano». 

 

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