Avellino, il Covid torna al Moscati
infettati due infermieri vaccinati

Avellino, il Covid torna al Moscati infettati due infermieri vaccinati
Sabato 25 Settembre 2021, 08:16 - Ultimo agg. 08:49
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Torna a circolare il virus nelle corsie. Contagiati due infermieri, entrambi vaccinati, in servizio nel reparto di Chirurgia generale dell'Azienda ospedaliera Moscati di Avellino. Il primo avrebbe accusato sintomi evidenti del Covid-19, quindi sottoposto al tampone è risultato positivo. Di conseguenza, una sessione straordinaria di esami ha interessato il personale dell'Unità operativa (che per routine fa un tampone ogni due settimane). Dai responsi, è emerso il secondo caso. Adesso entrambi gli operatori sanitari stanno osservando un periodo di isolamento fino alla negativizzazione che dovrà essere certificata da un doppio test molecolare. Fin qui, tutto (o quasi) nella norma. Dubbi, invece, sulla procedura seguita all'interno del reparto diretto da Vincenzo Landolfi dove nessuno dei degenti sarebbe stato sottoposto al tampone per verificare la diffusione del contagio. Circostanza segnalata da diversi parenti dei ricoverati in apprensione per la salute dei propri cari. Gli ambienti, invece, sarebbero stati sanificati immediatamente dopo aver appreso della positività dei due dipendenti. Inoltre, in questi giorni, prima e dopo la sanificazione, non sono mai state bloccate le visite degli esterni (concesse per un'ora al giorno con esibizione del green pass). Insomma, qualcosa non è andato per il verso giusto e non è da escludere che altre persone abbiano contratto il virus durante la permanenza in ospedale. È la prima volta da quando gli operatori sanitari hanno completato il ciclo di vaccinazione che si registrano contagi in reparto. Mentre nella prima fase dell'emergenza erano quasi all'ordine del giorno con decine di contagi sia nell'area covid dell'ospedale sia nei reparti ordinari.

Gli ultimi casi, in ordine di tempo, si erano verificati a ottobre dell'anno scorso. Quando il Covid 19 tornò a colpire, per la prima volta nel corso della seconda ondata, gli operatori sanitari. Nella prima fase, tra fine gennaio e maggio 2020, furono una cinquantina i sanitari contagiati mentre svolgevano il proprio lavoro: la maggior parte erano in servizio con il 118. Le cause? Mai del tutto chiarite. Infatti, se inizialmente scarseggiavano i dispositivi di protezione individuale (mascherine con filtri, guanti, camici e calzari), successivamente gli approvvigionamenti sono stati puntuali, ma paradossalmente sono aumentati i contagi tra medici, infermieri e autisti delle ambulanze. E non è un caso se simbolo della lotta al Covid 19 in Irpinia è stato Carmine Sanseverino, medico d'urgenza del Moscati che ha lottato per due mesi (più di uno passato in terapia intensiva) contro il virus.

Dimesso a giugno dell'anno scorso dall'ospedale, Sanseverino ha poi seguito un percorso di riabilitazione in una struttura privata per fare ritorno a casa solo lo scorso agosto. Tornando ai casi di ottobre 2020, in quell'occasione era da giorni già forte il sospetto che il virus circolasse all'interno della città ospedaliera: 6 i casi registrati, in meno di una settimana, di pazienti entrati in reparto per curare altre patologie, ma che hanno poi contratto il coronavirus durante la degenza.

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Tre in Oncologia, gli altri in Ginecologia, Pediatria e Ortopedia. A essere infettati un uomo di 81 anni di San Potito Ultra (Oncologia) e una donna della provincia di Napoli (Ortopedia) arrivata ad Avellino per essere operata al femore. Gli altri, un uomo di 73 anni di Avellino (Oncologia), un uomo di 65 di Saviano in provincia di Napoli (Oncologia), un ragazzo di 12 anni di Tufino in provincia di Napoli (Pediatria) e una donna di 31 anni di Lauro (Ginecologia). E ancora una ragazza di 13 anni di Manocalzati che era stata ricoverata in Pediatria per essere poi trasferita all'Azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli. I 6 degenti contagiati furono poi trasferiti nel Covid Hospital. Tutti, molto probabilmente, furono contagiati da operatori sanitari. A dicembre 2020, nell'Unità operativa di Anestesia e rianimazione dell'Azienda ospedaliera Moscati, la morte per Covid dell'infettivologo del Moscati Mario Claudio Magliocca: il primo medico della struttura di Contrada Amoretta e anche della nostra provincia di Avellino - a perdere la vita dopo aver contratto il nuovo coronavirus, molto probabilmente, sul posto di lavoro.

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