Avellino, sciopero degli avvocati penalisti: «In Aste ok leso il diritto di difesa»

L'astensione dalle aule durerà sino al 18 aprile

Il tribunale di Avellino
Il tribunale di Avellino
Giovedì 13 Aprile 2023, 09:42
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«Volevamo dare un segnale forte. Ci ha lasciati meravigliati la decisione di rigettare la dichiarazione di astensione del collegio giudicante nel processo Aste ok, in quanto la risposta fornita a quanto sollevato dagli avvocati è senz'altro lesiva del diritto di difesa degli imputati».
Queste le motivazioni, riassunte dal presidente della Camera penale irpina, l'avvocato Quirino Iorio, che hanno spinto il direttivo dell'organismo di rappresentanza dei penalisti a proclamare da ieri e fino al 18 aprile l'astensione dalle udienze. La settimana di sciopero è stata indetta dopo il rigetto della richiesta di astensione del collegio giudicante presieduto dal giudice Roberto Melone da parte del presidente del tribunale Vincenzo Beatrice che ha riassegnato il processo Aste ok, al medesimo collegio penale. «In questa vicenda ciò che non ci è piaciuto è che in un provvedimento dell'autorità giudiziaria l'argomento è stato affrontato in maniera non rispettosa della posizione del difensore».

Quanto accaduto nel corso dell'istruttoria dibattimentale del processo sul presunto sodalizio criminale dedito al condizionamento delle aste giudiziarie, continua ad alimentare le polemiche tra i difensori, i collegi giudicanti e ora anche con il presidente del tribunale. La Camera Penale irpina «ha preso una posizione a tutela del diritto di difesa e a sostegno degli avvocati che nell'esercizio del ministero difensivo ne denunciano coraggiosamente le violazioni», si legge dalla delibera della Camera Penale dopo una convocazione d'urgenza del direttivo. «Le motivazioni adottate nel decreto presidenziale unitamente all'oggettiva difficoltà di decifrare quanto effettivamente accaduto nella camera di consiglio del procedimento penale Aste ok - lungi dal dipanare i dubbi espressi, li acuiscono sino a renderli intollerabili a chi professi e tuteli la garanzia del giusto processo, sollecitando la necessaria presa di posizione di questa Camera Penale.

La gravità di quanto occorso fa si che il solo mezzo idoneo a richiamare l'attenzione del Foro sia l'astensione dalle udienze».

 

La richiesta era stata inoltrata al presidente del tribunale Vincenzo Beatrice il 10 marzo scorso dal presidente Melone al termine di una lunghissima camera di consiglio. Nell'ordinanza di astensione, il presidente del collegio aveva motivato la decisione con l'espressione «gravi ragioni di convenienza». Alla base delle decisioni assunte dal collegio, la vicenda relativa all'inchiesta che vede coinvolti i tre carabinieri del comando provinciale di Avellino (indagati per falso ideologico in atto pubblico, corruzione, abuso d'ufficio e violenza privata) che hanno effettuato le indagini sul sodalizio criminale e per i quali è stata chiesta l'archiviazione alla quale l'avvocato Carlo Taormina, difensore di uno degli imputati, ha presentato l'opposizione.
 

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