Aste Ok, due avvocati indagati per corruzione giudiziaria

Sotto la lente i messaggi Gianluca Formisano a Caterina De Nardo

Henry John Woodcock
Henry John Woodcock
di Alessandra Montalbetti
Sabato 16 Dicembre 2023, 07:00
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«Devi dire che i carabinieri ti hanno indotto a dirlo. Dici che sono stati loro a indurti a fare il mio nome. Tanto non hanno niente contro di me». Gianluca Formisano, da giovedì scorso finito in carcere nell'ambito dell'inchiesta Aste Ok, ha provato a condizionare l'indagata Caterina De Nardo.

La stessa che in un altro messaggio whatsapp chiedeva: «Stasera vogliamo risentirci a telefono per affrontare i diversi punti? Così facciamo un ripasso». Richiesta aggravata dal fatto che Formisano, in quel momento, fosse sottoposto agli arresti domiciliari, ma l'ingegnere di Serino non curante della misure cautelare replica: «Quando vuoi».

Nell'udienza fiume che si è svolta ieri davanti al tribunale di Avellino, in composizione collegiale presieduto dal giudice Roberto Melone, a latere Vincenza Cozzino e Gilda Zarrella, sul presunto condizionamento delle aste giudiziarie è stato analizzato parte del contenuto dei messaggi whatsapp scambiati tra i due.

Ad analizzarle il capitano del Nucleo di polizia economica finanziaria della guardia di finanza di Napoli, Andrea Zuppetti che ha effettuato le indagini integrative dopo l'archiviazione disposta nei confronti dei tre carabinieri del nucleo operativo del comando di Avellino finiti nel registro degli indagati dopo le dichiarazioni rese in aula dai testimoni presumibilmente condizionati da Gianluca Formisano. 

L'ingegnere Formisano difeso dall'avvocato Carlo Taormina stando alla pubblica accusa avrebbe tentato di condizionare le dichiarazioni di Caterina De Nardo, suo padre Ciriaco De Nardo e di Daniela Marra (finiti nel registro degli indagati con le accuse di calunnia, falsa testimonianza con l'aggravante di aver agevolato il clan. I tre inizialmente erano degli esecutati e quando furono ascoltati dai militari del nucleo investigativo dei carabinieri di Avellino fornirono una versione, successivamente smentita.

Ed infatti, nel corso dell'esame testimoniale reso in aula puntarono il dito contro i tre carabinieri che li avevano escussi, ritrattando le loro dichiarazioni, tanto da far aprire un fascicolo anche sull'operato dei militari (indagine archiviata il 28 giugno dal gip Marcello Rotondi). Ieri in aula è emerso anche che Formisano avrebbe tentato di condizionare Caterina De Nardo dicendo: «Devi dire che i carabinieri ti hanno indotto a dirlo. Dici che sono stati loro a indurti a fare il mio nome. Tanto non hanno niente contro di me». Il finanziere ha confermato di aver acquisito i tabulati telefonici relativi al periodo dal 2021 al 2023 e ha presentato in aula le analisi investigative condotte dalla Guardia di finanza.

Al centro dell'udienza anche un incontro nel corso del quale Formisano avrebbe suggerito alla donna cosa dire nel corso della testimonianza in aula in merito ad un presunto passaggio di denaro che vedeva coinvolto anche Formisano: «Ormai quello che hai detto è detto, dobbiamo cercare la soluzione. Non c'è nessun problema a dire che loro ti hanno indotto a dirlo. Dici che loro ti hanno richiamato per firmare un nuovo verbale, quindi tu non sai cosa ti hanno fatto firmare».

Dichiarazioni contestate dal difensore di Formisano, l'avvocato Carlo Taormina che su Facebook ha definito l'udienza di ieri «fantascientifica». Gianluca Formisano da una settimana è finito in carcere dopo che nel corso dell'udienza precedente sono state accolte tutte le richieste del pubblico ministero della Dda, tra cui l'aggravamento della misura per il 39enne di Serino (agli arresti domiciliari dal 9 novembre del 2020). In particolare alcuni passaggi emersi dalle chat depositate dal pubblico ministero Woodcock hanno evidenziato che c'era una comunicazione assidua negli anni tra Caterina De Nardo e Gianluca Formisano, gestore della società Arca di Noè con sede a Serino sequestrata dagli inquirenti nel 2019 in quanto considerato vicino all'indagato principale nell'inchiesta Aste Ok, Armando Aprile (in carcere).

Gli inquirenti sostengono, inoltre, che Formisano abbia proceduto, prima dell'audizione in aula, a concordare la versione che De Nardo poi ha fornito il 16 settembre del 2022. Versione definita anche in un incontro avvenuto nei pressi dell'uscita autostradale di Mercogliano, così come emerso nel corso della testimonianza di ieri. Si torna in aula il prossimo 6 dicembre. 

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