Avellino: lavori alle fogne, stop alla metro leggera per due mesi

Il servizio riprenderà l'11 settembre

Il cantiere in via Circumvallazione ad Avellino
Il cantiere in via Circumvallazione ad Avellino
di Selene Fioretti
Sabato 8 Luglio 2023, 09:50
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Ad Avellino salta la metropolitana leggera. Secondo l'Air non si tratterebbe di un addio, ma di un arrivederci. Il servizio è stato interrotto ieri e dovrebbe riprendere l'undici settembre, se tutto andrà secondo le previsioni. Un progetto costato ai contribuenti più di venti milioni di euro, che si arena davanti a una comune modifica del senso di marcia. Infatti a tagliare le gambe, o meglio i fili, del sistema di trasporto a basso impatto ambientale cittadino, è stata l'ordinanza che modifica la circolazione emanata dal Comune di Avellino. Con questa verrà interdetto il traffico nella parte sud di corso Umberto, quella compresa tra l'incrocio con via Circumvallazione e l'intersezione con via Madonna de la Salette. Questa zona, per i prossimi mesi, sarà interessata dai lavori di riqualificazione del sistema fognario. Allo stesso tempo, via Circumvallazione torna ad essere a doppio senso, con i veicoli che potranno occupare anche la corsia riservata ai mezzi del trasporto pubblico.

L'apertura del cantiere era prevista per ieri mattina, ma è slittata a lunedì. Le modifiche alla circolazione potranno rappresentare delle seccature per i veicoli privati, ma mai quanto per l'Azienda regionale trasporti. A tal proposito, si è reso necessario richiedere l'autorizzazione di sospensione del servizio della metro leggera alla Direzione Generale della Mobilità della Regione, che ha autorizzato Air a bloccarla per l'intera durata dei lavori. Secondo i tecnici, lo stop al servizio è necessario perché le deviazioni al suo regolare percorso non consentirebbero la regolare alimentazione elettrica. Nello specifico, la metropolitana leggera di Avellino copre quotidianamente una tratta di undici chilometri. Dalla stazione di Borgo Ferrovia al centro città, per poi fare ritorno al capolinea. L'impianto è alimentato per la maggior parte del tempo dall'elettricità, che riceve dai fili installati lungo il tragitto. Tuttavia, ci sono dei tratti in cui questi non sono presenti. Subentra allora l'alimentazione di scorta, che è a gasolio, così da permettere il prosieguo della corsa a marcia autonoma.

Una possibilità che però è limitata a distanze brevi.

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A causa dell'ordinanza sul traffico, per mantenere le corse regolari, la metro dovrebbe svolgere un tragitto che supera di un ulteriore 25% quello già percorso a gasolio. Tradotto in numeri, altri due chilometri e settecentocinquanta "senza fili" che farebbero venire meno la ratio green della metro. In realtà, esaminando le fermate ordinarie della metro, a primo impatto non sembrerebbe che il tragitto a gasolio sia così lungo. In pratica, percorrendo corso Umberto, all'altezza dell'interruzione dovuta al cantiere, il mezzo dovrebbe attivare la marcia autonoma. Quindi svoltare a sinistra per utilizzare la bretella di piazza Castello, immettersi su via Circumvallazione sfruttando la corsia destra e poi riattaccarsi all'alimentazione elettrica al primo aggancio utile. Un itinerario che, se misurato, non raggiunge certo gli oltre due chilometri riportati dai tecnici ma non andrebbe oltre circa cinquecentocinquanta metri. Come si spiega allora la discrepanza? Il paradosso è presto risolto. La metro deve raggiungere dei punti specifici per poter avere il boost di elettricità, non basta che ci siano i fili. Insomma, è necessario raggiungere una sorta di hotspot a cui agganciarsi. E sono proprio questi punti che, in parte, verranno meno con le modifiche in partenza lunedì. Allo stesso tempo, però, dall'Air fanno sapere che nel periodo di pausa forzata verranno portate avanti le attività di manutenzione per garantire che, nel frattempo, il sistema resti efficiente. L'amministrazione comunale di Avellino ha fatto di tutto per portare a termine la metropolitana leggera, un progetto vecchio di vent'anni. Dinanzi ad essa sono stati immolati parcheggi, marciapiedi ed estetica. Sono state ristrette carreggiate e innalzate altre barriere architettoniche. Eppure il sistema nato per garantire una mobilità pubblica green e silenziosa ha evidentemente un equilibrio molto fragile, tanto da cadere in ginocchio dinanzi a cinquecento metri di deviazione causata da un cantiere per le fogne. 

 

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