Covid ad Avellino, per i vaccini alle 10
c'è il drive-in alla caserma Berardi

Covid ad Avellino, per i vaccini alle 10 c'è il drive-in alla caserma Berardi
Martedì 6 Aprile 2021, 08:49 - Ultimo agg. 19:30
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Un nuovo presidio vaccinale ad Avellino. Cancelli aperti, questa mattina alle 10, alla caserma Berardi di viale Italia.

Da oggi, dunque, con accesso dall'ingresso principale, i cittadini con più di 80 anni che si sono registrati sulla piattaforma come «non deambulanti», ma che sono in grado di spostarsi accompagnati in auto (si tratta di circa 2mila persone), potranno fare il vaccino anticovid nella postazione gestita dall'Esercito senza scendere dalla vettura. Gli orari di apertura saranno abbastanza ampi, probabilmente 12 ore no stop dalle 8 alle 20. Il generale Ceccarelli, coordinatore in Campania dell'operazione Eos del Ministero della Difesa, per rendere concreta questa possibilità s'è impegnato in prima persona contattando e reclutando medici e infermieri militari che da oggi presteranno servizio nel Drive Through.

L'obiettivo, che trova d'accordo Asl ed Esercito, è quello di continuare a fare le iniezioni in questa sede agli avellinesi anche quando la campagna sarà estesa alle altre fasce della popolazione.
Altro nodo, quasi sciolto, quello relativo alla tenda di Campo Genova dove adesso si effettuano, su segnalazione di Asl e Comune, i tamponi rapidi e molecolari, per verificare la positività o meno al Covid-19: la struttura nel giro di qualche settimana dovrà essere smontata in quanto nell'area è prevista, per maggio, la ripresa del mercato bisettimanale.

Il sindaco Festa per il trasloco ha avanzato tre proposte: un'area di Pianodardine, il Piazzale degli Irpini e l'ex ospedale Maffucci di Contrada Pennini. Tuttavia, Asl ed Esercito sarebbero intenzionate a concentrare le operazioni alla Berardi dove quindi si faranno sia i tamponi sia i vaccini.

La caserma, tra l'altro, è dotata di un refrigeratore medicale con una capacità di 700 litri in grado di garantire la conservazione di fino a 100mila dosi di vaccino.

L'apparecchio, prodotto in Irpinia, è stato donato all'Esercito dalla Desmon, l'azienda, leader del settore, di proprietà della famiglia De Santis di Nusco.

Nella sede del 232esimo Reggimento trasmissioni dell'Esercito, dove il sindaco di Avellino Gianluca Festa, il direttore generale dell'Asl Maria Morgante e il generale dell'Aeronautica Natale Ceccarelli inaugurano un Drive Through.

Intanto, la campagna vaccinale, seppure a ritmo ridotto, è proseguita anche nei giorni di Pasqua e Pasquetta.

Attivi 11 dei 22 centri vaccinali della provincia: domenica sono stati fatti i vaccini ad Avellino, Ariano Irpino, Grottaminarda, Lioni, Mercogliano, Mirabella Eclano, Montefalcione, Montoro, Moschiano, Mugnano del Cardinale e Sant'Angelo dei Lombardi. Lunedì ad Ariano Irpino, Atripalda, Avellino, Flumeri, Grottaminarda, Mercogliano, Mirabella, Montefalcione, Montoro, Mugnano del Cardinale e Sant'Angelo dei Lombardi. Mentre da sabato scorso, dopo Ariano Irpino, Montella, Lioni e Sant'Angelo dei Lombardi, le vaccinazioni ai cittadini dai 70 ai 79 anni sono cominciate anche nella tensostruttura del campo Coni di Avellino.

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Stando all'ultimo report diffuso dall'ente di via Degli Imbimbo, fino a questo momento sono state somministrate poco meno di 68mila dosi di vaccino, mentre sono circa 21mila gli irpini già immunizzati (con prima dose e richiamo). Quindi siamo attorno al 5 per cento della popolazione: un trend in linea con quanto succede nelle altre province della Regione, ma anche nel resto del paese (circa 3 milioni di immunizzati in Italia). 

Il ritmo è blando a causa dei rifornimenti che sono ancora piuttosto scarsi da parte di Pfizer-BionTech, Moderna e AstraZeneca.

Stando ai dati, fino a oggi l'Asl di Avellino ha somministrato 67mila 987 dosi, di queste 46mila 616 prime dosi e 21mila 371 seconde dosi. Divise per categoria, sono 31mila 378 le dosi somministrate ai cittadini ultraottantenni, di queste 18mila 641 prime dosi e 12mila 737 seconde dosi; 4mila 879 le dosi somministrate ai soggetti fragili, 10mila 318 le dosi al personale scolastico (docente e non docente) e 2mila 258 alle forze dell'ordine.

All'appello mancano meno di 6mila ultraottantenni che faranno il richiamo nei prossimi 3 o 4 giorni e circa 1000 tra insegnati e personale Ata (la maggior parte dei quali non si è presentato in prima convocazione dopo la sospensione in via precauzionale, di 5 giorni, del siero prodotto da AstraZeneca). 

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