Vaccini ad Avellino, sospetti sui fragili:
l'Asl respinge 1.300 furbetti

Vaccini ad Avellino, sospetti sui fragili: l'Asl respinge 1.300 furbetti
di Antonello Plati
Mercoledì 5 Maggio 2021, 08:58 - Ultimo agg. 6 Maggio, 20:03
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Fragili ma non troppo. Circa 1300 persone, convocate nei 22 centri vaccinali della provincia di Avellino solo tra ieri e lunedì, sono dovute tornare a casa senza fare il vaccino anticovid.

Si tratta di soggetti affetti, sì, da patologie, ma non abbastanza debilitanti da poter rivendicare la corsia preferenziale che le circolari del Ministero della Salute prevedono per chi è considerato estremamente vulnerabile al virus. Furbetti del vaccino? Non del tutto e non in tutti i casi. Infatti, la maggior parte di queste persone rientra nelle fasce di età comunque attive in questo momento (60-69 anni e 70-79 anni), ma con l'iscrizione tra i fragili il tentativo è quello di scansare il «temuto» AstraZeneca e fare Pfizer, ma anche di saltare la fila e accelerare quindi i tempi di immunizzazione (a causa della scarsità di dosi a loro riservate, i 60-79enni non stati chiamati per una ventina di giorni). Ieri in 719, (una novantina solo a Montoro), mentre lunedì in 547: tutti respinti dai medici responsabili dei centri vaccinali dopo aver letto la scheda anamnestica. Un dato che pesa sul totale delle somministrazioni, un comportamento poco responsabile da parte di troppi che rischia di dilatare i tempi di una campagna vaccinale che già va avanti al ralenti. Complici i medici di medicina generale che si stanno dimostrando troppo flessibili nel valutare la fragilità dei propri assistiti. 

Infatti, in questi casi, tocca al medico di famiglia inserire sulla piattaforma telematica della Regione le adesioni delle categorie fragili. Ieri però al centro vaccinale di Avellino sono stati respinti anche i conviventi delle persone fragili e i caregiver. A loro è stata chiesta la certificazione che ovviamente non potevano avere, non essendo fragili. Ci sono stati momenti di nervosismo e proteste. Qualcuno è riuscito a procurarsi la documentazione del parente fragile o della persona assistita, ma molti hanno dovuto rinunciare alla vaccinazione. Ma cosa si intende per fragile? Si definiscono così le persone estremamente vulnerabili affette da condizioni che «per danno d'organo preesistente, o che in ragione di una compromissione della risposta immunitaria a Sars-CoV-2 hanno un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi o letali di Covid-19», precisano dal Ministero.

Per loro «dovranno essere i medici di base a compilare la scheda oppure le aziende ospedaliere e centri ospedalieri regionali di riferimento che li tengono in ricovero o in cura per follow-up». Tutto ciò è chiaramente indicato anche nel piano vaccinale regionale: «Per quanto concerne la categoria 1 Elevata fragilità si prevede che i medici di medicina generale individuino, tra i loro assistiti, coloro che appartengono alla predetta categoria, registrandoli sulla piattaforma e attestandone lo status». 

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In Irpinia, sono 34mila 538 le persone registrate dai medici di base come soggetti fragili sulla piattaforma regionale, dunque più del 10 per cento della popolazione adulta che ha diritto al vaccino (circa 320mila persone). A questi si aggiungono i 2mila 870 disabili e i 10mila 127 tra caregiver e conviventi di fragili e disabili. Fino a questo momento, i fragili hanno ricevuto 28mila 827 prime dosi e 10mila 435 richiami; i disabili, 1844 prime dosi e 998 richiami; i caregiver, 4mila 459 prime dosi e nessun richiamo. Al netto di queste defezioni obbligate, ieri è proseguita la campagna vaccinale con 3mila 716 iniezioni: 105 presso il centro vaccinale di Monteforte Irpino, 187 a Mirabella Eclano, 191 a Sant'Angelo dei Lombardi, 108 a Montemarano, 205 ad Avellino, 131 a Montoro, 202 a Solofra, 370 ad Ariano Irpino (2 sedi), 84 a Vallata, 184 ad Atripalda, 56 a Flumeri, 157 a Moschiano, 60 a Cervinara, 201 a Montefalcione, 183 a Grottaminarda, 135 a Mercogliano, 93 ad Altavilla Irpina, 197 a Mugnano del Cardinale, 198 a Montella, 107 a Bisaccia, 214 a Lioni, 145 a domicilio, 113 presso le residenze sanitarie e 90 presso il drive through della caserma Berardi di Avellino.

Qualche spiraglio per il «Vaccino Day». Dopo il via libera da Palazzo Santa Lucia all'organizzazione di giornata a ingresso libero (per le fasce attive) nei centri vaccinali, l'Asl di Avellino è una delle poche a non aver ancora promosso una simile iniziativa. Da via Degli Imbimbo fanno, però, sapere che «anche se per il momento non è stata ancora programmato nulla del genere, non escludiamo di organizzare un Vaccino Day nelle prossime settimane».

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