Avellino, una cooperativa e due aziende nell'indagine su DelFes e il sindaco Gianluca Festa

L'inchiesta sugli appalti conta altri tre indagati delle ultime ore

Avellino, una cooperativa e due aziende nell'indagine su DelFes
Avellino, una cooperativa e due aziende nell'indagine su DelFes
di Alessandra Montalbetti
Venerdì 8 Marzo 2024, 08:01 - Ultimo agg. 08:05
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L'inchiesta sul presunto giro di favori incentrato sulle sponsorizzazioni da parte delle aziende che poi si sono aggiudicate degli appalti pubblici, è in evoluzione. Al vaglio degli inquirenti l'iscrizione nel registro degli indagati dei titolari di due imprese che si occupano di manutenzione stradale, con sede sociale a Sant'Angelo dei Lombardi e i vertici di una cooperativa sociale di Avellino. Le due aziende e la cooperativa sociale compaiono nel decreto di perquisizione e sequestro notificato al primo cittadino di Avellino, Gianluca Festa per delle sponsorizzazioni effettuate due anni fa. Sarebbero queste le prime tre imprese coinvolte nel presunto accordo corruttivo contestato dal pubblico ministero Vincenzo Toscano, titolare delle inchieste aperte su palazzo di Città - in via provvisoria nel decreto di perquisizione e sequestro.

Stando a quanto accertato dagli inquirenti le due imprese e la cooperativa avrebbero versato delle somme considerevoli alla squadra di basket DelFes cestistica irpina, in cambio di affidamenti dal Comune di Avellino. Ad avviso della procura il primo cittadino sarebbe il gestore di fatto della società sportiva irpina che avrebbe beneficiato di sponsorizzazioni da parte di altre società e aziende che a loro volta si sarebbero aggiudicate gli appalti pubblici indetti dal comune. Gli inquirenti stanno analizzando anche i flussi di denaro. Ma le indagini condotte dalla procura di Avellino, guidata dal procuratore Domenico Airoma, sono già indirizzate anche verso altre imprese che avrebbero a dire degli inquirenti aderito allo stesso sistema corruttivo.

Dunque questa è solo la prima tranche di società finite sotto la lente d'ingrandimento dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino. I militari dell'arma stanno analizzando gli accordi sottoscritti per le sponsorizzazioni.

Ma i controlli viaggiano su un doppio binario, perché successivamente dovranno essere analizzati gli affidamenti degli appalti pubblici e se risulta che ad aggiudicarsele siano state le stesse ditte “sponsor”. Il tutto è emerso durante le perquisizioni effettuate martedì sera e protrattesi per tutta la notte. Perquisizioni che hanno interessato oltre che l'abitazione nella disponibilità del sindaco Gianluca Festa, quella di sua madre, nella sede della Del-Fes società sportiva, presieduta da Gennaro Canonico e dal commercialista Andrea Canonico.

Nel frattempo il decreto firmato dal pm Vincenzo Toscano, potrebbe essere già nelle prossime ore impugnato dalla difesa del sindaco, rappresentata dall'avvocato Luigi Petrillo. Al momento l'inchiesta sugli appalti conta altri tre indagati che vanno ad aggiungersi alla dirigente comunale Filomena Smiraglia, al consigliere comunale Diego Guerriero e a suo fratello Fabio Guerriero. Ai sei indagati la procura di Avellino contesta i reati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d'asta, falso in atto pubblico, false fatture, abuso d'ufficio. Per gli inquirenti in questo momento con le contestazioni provvisorie i sei avrebbero creato un sistema teso a favorire alcune aziende rispetto ad altre per poi avere un tornaconto.

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Da qui la contestazione di associazione a delinquere creata dal primo cittadino insieme ai fratelli Diego (geologo, consigliere comunale e provinciale) e Fabio Guerriero (architetto, presidente dal 2018 fino al dicembre 2023 anche del Parco dei Monti Picentini) alla dirigente al patrimonio, lavori pubblici e personale Filomena Smiraglia e ai due Canonici della Del Fes - che avrebbero svolto un ruolo principale nel condizionare gli appalti pubblici, di maggiore rilievo che vanno da quello per il recupero e restauro della Dogana di piazza Amendola di Avellino fino alla costituzione della Grande srl, per la gestione dei rifiuti in città, la cui presidenza è stata affidata a Gerardo Santoli (indagato nell'inchiesta sull'Alto Calore spa per i corsi di formazioni fantasma) persona di fiducia del primo cittadino.

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