Covid ad Avellino, ricoveri
in crescita al pronto soccorso

Covid ad Avellino, ricoveri in crescita al pronto soccorso
di Antonello Plati
Domenica 7 Febbraio 2021, 11:19 - Ultimo agg. 18:06
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Il Covid 19 torna a fare paura. Dopo una calma apparente, nelle ultime 48 ore, nel pronto soccorso dell'Azienda ospedaliera Moscati di Avellino è tornato a crescere il numero di accessi relativi a casi sospetti e covid conclamati. E il virus, questa volta, sta colpendo anche i più giovani. Non è da escludere l'arrivo anche nella provincia di Avellino di una delle varianti - inglese, brasiliana e sudafricana che, come noto, sono più aggressive e maggiormente contagiose. Soltanto le analisi condotte dal laboratorio di Virologia e microbiologia sui tamponi degli ultimi positivi potranno sciogliere una simile riserva. Intanto, tra venerdì e la giornata di ieri nel reparto di Emergenza della città ospedaliera l'area covid è stata affollata senza soluzione di continuità. Tra i nuovi positivi, arrivati in pronto soccorso e poi trasferiti nel Covid Hospital, anche due giovani: uno di 29 anni di Avellino, arrivato a Contrada Amoretta in grave insufficienza respiratoria e per il quale è stato necessario l'uso del casco Cpap (un dispositivo che garantisce la ventilazione assistita in modo non invasivo); l'altro di 40 anni è originario di Montella. In totale, sono stati 13 gli accessi di casi sospetti e covid conclamati nelle ultime 48 ore. Circostanza che ha fatto scattare l'allarme tra il personale medico e infermieristico messo nuovamente a dura prova dalla recrudescenza pandemica.

In questo momento nel Covid Hospital sono ricoverati 40 pazienti, sei dei quali sono intubati in terapia intensiva. Ma a soffrire è la struttura diretta da Antonino Maffei che è sotto sforzo da almeno un paio di settimane. Prima del «ritorno» dei covid, in pronto soccorso s'è registrato un iperafflusso di utenti provenienti da tutta la provincia, ma anche dal Napoletano (spesso con ambulanze private) per altre patologie (molti anche per l'influenza stagionale che ha raggiunto il suo picco tra fine gennaio e l'inizio di questo mese). Condizione che ha determinato, in più occasioni, il congestionamento del reparto. Medici, infermieri e operatori sociosanitari stanno andando ben oltre le proprie possibilità: sono tutti sottoposti a turni massacranti perché l'organico è sottodimensionato (l'altra settimana altri 4 medici, assunti con contratti a termine, sono andati via).
I problemi, irrisolti, sono sempre gli stessi: si tratta di carenze dal punto di vista strutturale e organizzativo.

Basti pensare che fino a oggi, a distanza di quasi un anno dalla prima fase dell'emergenza sanitaria, non esiste ancora un pre-triage esterno. I lavori sono stati anche appaltati (un progetto da 1 milione 793mila 400 euro che prevede inoltre l'adeguamento dei locali esistenti) e secondo il cronoprogramma dovrebbero essere portati a termine entro la fine del mese con l'installazione di un modulo prefabbricato. La realizzazione del pre-filtraggio renderà finalmente sicuro l'area dell'Emergenza. In più occasioni, erano state le forze sociali a chiedere che fosse realizzato questo pre-triage da riservare all'accettazione di casi sospetti o covid conclamati, anche attraverso l'installazione di una tensostruttura come già successo in diversi altri ospedali sia campani sia italiani.

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Tuttavia, le istanze erano rimaste inascoltate. Adesso, dopo una gestione che ha creato non poche difficoltà (e non solo in pronto soccorso) con un elevato numero di contagi tra il personale medico e paramedico (purtroppo c'è stato anche un decesso), la direzione strategica torna sui suoi passi e provvede alla realizzazione del pre-triage. L'Azienda ospedaliera, che ha inserito questi lavori tra quelli per l'emergenza e urgenza nell'ambito del piano promosso dal commissario Arcuri, ha optato per la formula dell'appalto integrato, affidando quindi le opere a un'impresa già selezionata nell'accordo quadro del governo e selezionando soltanto un professionista per redigere il progetto definitivo. A livello regionale e nazionale, con questa iniziativa si punta al rafforzamento e all'incremento delle terapie intensive, all'aumento dei posti letto, alla ristrutturazione dei pronto soccorso, alla creazione di percorsi separati negli ospedali per garantire la massima sicurezza ai degenti

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