Avellino, sì alla zona arancione:
«Speriamo che l'incubo sia finito»

Avellino, sì alla zona arancione: «Speriamo che l'incubo sia finito»
di Rossella Fierro
Sabato 5 Dicembre 2020, 08:51 - Ultimo agg. 20:55
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«Sarà un Natale di basso profilo, riaprire ci restituirà un po' di serenità ma per riprendere l'attività a pieno ritmo bisognerà attendere il vaccino». Tirano un sospiro di sollievo negozianti di abbigliamento, gioielli, oggettistica, centri estetici che da domenica 6 dicembre, grazie al passaggio della Campania da zona rossa a zona arancione, potranno riaprire battenti. L'ordinanza del Ministro Speranza arriva a margine di una giornata più che convulsa: moltissimi commercianti, dopo aver ascoltato il premier Conte giovedì sera illustrare il Dpcm Natale e l'allentamento delle restrizioni, avevano capito che già da ieri si poteva tornare in bottega. Commercialisti, consulenti del lavoro, associazioni come Confcommercio fino a tarda notte hanno provveduto a chiamare ed informare i propri associati, evitando così riaperture fuori legge e multe salatissime. «Riapriamo perché questo è il nostro lavoro, ma con la consapevolezza che non sarà un Natale come gli altri. Non potranno esserci feste, incontri con amici e parenti, cenoni allargati, quindi anche i regali da acquistare inevitabilmente si restringeranno alla cerchia di familiari più stretti. Sarà una festa triste per tutti, mi auguro che almeno il Comune si attivi per movimentare e illuminare un po' la città, non limitandosi solo a Corso Vittorio Emanuele ma ricordandosi anche del resto della città» è il commento di Alessandro Polimeni della gioielleria «Lo Smeraldo» di via Tagliamento. 

Polimeni denuncia il mancato aiuto da parte del Governo: «Noi la nostra parte l'abbiamo fatta mettendo in sicurezza i nostri negozi, invece le promesse di Conte sono state da marinaio: aveva garantito il credito di imposta al 60% e invece non si è andati oltre il 15%. Chi come me svolge questo lavoro da trent'anni ha le spalle abbastanza forti per reggere l'urto della crisi, ma mi chiedo che fine faranno i tanti giovani che avevano avviato da poco la loro attività commerciale». Una riapertura che chi vende abbigliamento attendeva con ansia visto che dicembre è il mese in cui si registrano le maggiori vendite. «Per come aveva parlato Conte giovedì sera, in tanti avevamo compreso di poter aprire già da ieri mattina. Invece ci toccherà aspettare ancora un giorno, poi finalmente potremo tornare a lavorare. Tenere l'attività chiusa a ridosso di Natale avrebbe significato subire un danno questa volta per molti irrimediabile» è la riflessione di Carmine Napolitano titolare di «Acquario Boutique» a Corso Vittorio Emanuele.

Anche lui però si dice convinto che «sarà un Natale di basso profilo, perché la circolazione delle persone è comunque limitata e la paura del virus è tanta. Mi auguro che gli avellinesi evitino acquisti on line preferendo magari per i pochi regali che compreranno, i negozi di vicinato e le boutique della città». Costretti ad una seconda chiusura per la zona rossa, nonostante l'acquisto di dispositivi di sicurezza, calzari e gel igienizzanti per i clienti, appuntamenti centellinati per evitare assembramenti, riaprono anche i centri estetici.

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«Quasi non ci speravamo più anche se non ci aspettiamo grandi introiti visto il periodo. Il timore per il virus frena le persone anche se i centri estetici sono luoghi sicuri, considerando che lavoriamo praticamente bardate. La clientela era diminuita già quando eravamo ancora zona gialla. Credo che ricominceremo a lavorare a pieno ritmo solo quando arriverà il vaccino e tutti potremo tranquillizzarci» è l'analisi di Mariagrazia Cesa del centro «Glamour» di via Chiesa Conservatorio. Il passaggio in zona arancione, in attesa che tutte le regioni tornino a basso rischio con la riapertura anche di bar e ristoranti, è un primo passo positivo per Giulio De Angelis, presidente di Confcommercio: «È il segnale che le restrizioni hanno dato i loro frutti nell'arginare un po' i contagi. Ora bisogna riaprire con la massima precauzione, e sono certo che commercianti e cittadini avellinesi come sempre saranno rispettosi delle regole. L'invito, che molti comuni hanno già accolto attendiamo il capoluogo, è a sostenere campagne di sponsorizzazione del commercio locale sperando che sia il primo e ultimo Natale così».
 

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