Avellino, l'operaio Stellantis morto lavorava per una ditta in subappalto

I funerali saranno celebrati domani mattina alle 10.30 nella Chiesa di Sant'Alfonso

Avellino, l'operaio Stellantis morto lavorava per una ditta in subappalto
Avellino, l'operaio Stellantis morto lavorava per una ditta in subappalto
di Alessandra Montalbetti
Domenica 25 Febbraio 2024, 10:02
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L'impresa di cui era dipendente l'operaio deceduto alla Stellantis di Pratola Serra in provincia di Avellino, lavorava con un subappalto. Dalle indagini della Procura e dai carabinieri del nucleo operativo del comando di Avellino sulla morte di Domenico Fatigati, l'operaio 51enne di Acerra, è emerso che la Ms Automazione era una ditta in subappalto e che ad aggiudicarsi la gara indetta dalla Stellantis per la manutenzione degli impianti di produzione era stata una ditta di Pesaro Urbino. Pertanto, al vaglio degli inquirenti è anche la posizione del direttore di quest'ultima azienda. Le indagini finora hanno portato all'iscrizione nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo di Marco Carbonatto, il direttore dello stabilimento di Pratola Serra, il responsabile locale della sicurezza dell'azienda Fca Andrea D'Urso; il capo Area reparti lavorazioni Vincenzo Castaldo; il responsabile della ditta esterna con la quale lavorava il 51enne di Acerra, la Ms Automazione Srl di Foggia, Rocco Loffreda, oltre che una dirigente della ditta Ms Automazione srl di Foggia, Vanessa De Rogatis.

L'incidente era avvenuto giovedì, Fatigati era rimasto schiacciato in un macchinario mentre stava effettuando un intervento nel reparto basamento motori. Il tecnico manutentore lavorava all'interno della Fca Stellantis Cia di Pratola Serra da anni.

Era un operaio esperto nella manutenzione dei macchinari industriali, impiegato praticamente da quando è nata la fabbrica. Quasi trent'anni. Stava cercando di sbloccare il macchinario che trasporta i basamenti del motore perché si era inceppato. Nel rimuovere l'ostacolo, la macchina, per cause in corso di accertamento, si sarebbe riattivata improvvisamente. Lascia la moglie e tre figli.

Ieri completati anche gli esami autoptici sulla salma. Schiacciamento toracico provocato da un mezzo meccanico. Da una prima analisi sulla salma del manutentore sembrerebbe questa la causa che ha determinato la morte del 51enne, originario di Acerra, Domenico Fatigati. Per avere il quadro completo bisognerà attendere altri esami ed altre analisi che saranno pronte tra circa 45 giorni. Accertamenti che dovranno contribuire a stabilire con assoluta certezza le cause della morte, i tempi trascorsi dal momento del ferimento fino al decesso del 51enne e la richiesta dei soccorsi. La ricostruzione dei tempi sarà fondamentale per stabilire eventuali responsabilità in capo ai cinque dirigenti iscritti nel registro degli indagati con le accuse di omicidio colposo.

La relazione completa del medico legale Giovanni Zotti - che sabato mattina ha ricevuto il conferimento dell'incarico e ha avviato subito le operazioni peritali - verrà depositata tra 90 giorni. Intanto la salma è stata liberata e trasportata ad Acerra ieri pomeriggio alle 16. La camera ardente è stata allestita nella chiesa di San Pietro di piazza San Pietro ad Acerra. Mentre i funerali saranno celebrati domani mattina alle 10.30 nella Chiesa di Sant'Alfonso. I familiari hanno chiesto di dispensare dalle visite. Intanto l'inchiesta dei carabinieri del Nil e del nucleo operativo del comando provinciale di Avelino va avanti. I fari sono puntati sui sistemi di sicurezza dell'area basamento motori. In quell'area Domenico Fatigati era entrato giovedì mattina alle 6, fino a quando si è presentata un'anomalia da risolvere.

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Le segreterie di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm, Fismic ed Ugl metalmeccanici hanno indetto, per la giornata di domani, un'ora di sciopero alla fine di ogni turno per favorire un aumento della sensibilità sul tema della sicurezza sul lavoro. «Quello che è accaduto scrivono, in una nota, i segretari di tutte le organizzazioni del comparto metalmeccanico è molto grave, strettamente legato a quanto sta avvenendo, nel Paese, sul tema degli appalti a cascata, regolamentati dal nuovo codice degli appalti approvato nel luglio scorso». La conferma che l'impresa di Pesaro avesse l'appalto della Stellantis e l'avesse ceduto all'azienda pugliese, rende ancora più concreta la denuncia del sindacato.

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