Appia antica e Teatro Romano: il rilancio della «città nascosta»

L'orgoglio di Mastella: «È uno degli obiettivi che mi ero posto dall'inizio dell'esperienza come primo cittadino di Benevento»

Appia antica e Teatro Romano: il rilancio della «città nascosta»
Appia antica e Teatro Romano: il rilancio della «città nascosta»
di Antonio Martone
Domenica 9 Aprile 2023, 12:30
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«Uno degli obiettivi che mi ero posto dall'inizio dell'esperienza come primo cittadino di Benevento era quello di cercare di mettere in campo interventi di restauro e recupero dello straordinario patrimonio culturale, archeologico e paesaggistico. Siamo sulla buona strada e nei prossimi mesi aumenterà ulteriormente l'attrazione per i turisti provenienti dalla penisola e dall'estero. Saranno riportati alla luce l'Appia antica e sarà reso ancora più visibile il bistrattato Anfiteatro Romano, con un evento davvero speciale».

Così il primo cittadino Clemente Mastella, che intensifica l'attività per incrementare l'appeal puntando sullo slogan «Benevento città antica».

L'obiettivo è dare una collocazione ancora più rilevante al capoluogo, da sempre auspicata da operatori turistici e commerciali per risollevare l'economia locale. La svolta giusta riguarda l'opportunità - prontamente sfruttata - offerta dal Pnrr per la candidatura Unesco dell'Appia antica. «Grazie alla linea di investimento Regina Viarum del Ministero della Cultura - spiega Mastella - si potrà recuperare e valorizzare l'antico tracciato della via Appia e contestualmente attuare interventi di restauro e recupero urbano intercettati lungo il percorso. La nostra città assumerà il ruolo fattivo di soggetto attuatore su tre direttive importanti, che riguarderanno l'Arco del Sacramento, il Ponte Leproso e, appunto, l'Anfiteatro Romano. Proprio per quest'ultimo, i cui resti sono stati localizzati tra via Munanzio Planco e via Appia Antica, c'è in ballo un finanziamento di circa 900mila euro». Da fonti ministeriali, si è appreso che l'input dato all'amministrazione comunale è quello di una realizzazione rapida, con l'appalto dei lavori che, come è noto, sarà di competenza del Comune. 

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Già dallo scorso autunno, del resto, sono iniziati i lavori a Santa Clementina, affidati a una ditta specializzata per cercare di riportare alla luce l'antica «regina» delle strade e trovare l'antico tracciato sul quale approfondire gli studi. Gli scavi sono stati interrotti nel periodo invernale e la Soprintendenza ha già disposto che riprenderanno nelle prossime settimane con l'inizio della bella stagione. Lo scopo è definire tutto al più presto proprio per chiudere il discorso di riconoscimento con l'Unesco. L'obiettivo dell'intervento all'Anfiteatro è di valorizzare quanto già riemerso della struttura, in un'area che sarà aperta al pubblico e attrezzata come parco urbano. Il progetto prevede la possibilità, anche dopo la sistemazione, di eseguire future indagini archeologiche. Prioritariamente a qualsiasi intervento, dovrà essere effettuata una pulizia dell'area dalla vegetazione, bloccando la crescita delle piante e degli alberi. La pulizia dovrà essere eseguita anche manualmente e, comunque, con gli accorgimenti necessari a evitare che eventuale materiale archeologico disperso possa essere danneggiato. Si prevede, dunque, lo smantellamento della struttura di copertura dei reperti archeologici. Circa dieci anni fa, l'associazione «Sannio Report» aveva presentato un analogo progetto, gratuitamente, con la collaborazione dell'archeologo Stefano Forgione, al quale dalla Soprintendenza non diedero corso senza specificarne le motivazioni e successivamente gli stessi volontari dell'associazione si occuparono della bonifica dell'area rimuovendo quintali di rifiuti e tagliando erbacce e rovi che coprivano i ruderi. Un'opera meritevole che fu apprezzata anche dagli amministratori dell'epoca. In merito alla possibilità di ricerche per ulteriori ritrovamenti restano però dubbi: «È una idea inattuabile in quanto l'Anfiteatro propendeva verso la ferrovia Benevento-Cancello da un lato, Santa Clementina dall'altra, dove c'è la strada e di fianco verso l'enorme palazzo di cinque piani costruito intorno agli anni 70 circa». 

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