Benevento: Arco di Traiano ai raggi X, via ai sondaggi archeologici

L'arco di Traiano a Benevento
L'arco di Traiano a Benevento
Mercoledì 9 Agosto 2023, 10:53
4 Minuti di Lettura

Sondaggi archeologici al via anche all'Arco di Traiano. Le previsioni non lasciano presupporre niente di simile a quanto verificatosi in piazza Cardinal Pacca, ma il luogo è di tale importanza da non far dormire sonni tranquilli. Inizieranno il 21 agosto i saggi richiesti dalla Soprintendenza per appurare che non vi siano testimonianze storiche nell'area della teca multimediale «lapidarium». Ne ha dato notizia ieri il responsabile unico del procedimento del progetto Pics «Arco Traiano: emozionare è valorizzare», Francesco Mainolfi, nel corso della commissione consiliare sul progetto «La città dei santi», a sua volta compreso nel Programma integrato città sostenibile. Sua maestà l'Arco, tirata in ballo incidentalmente dalla consigliera di «Civico22» Giovanna Megna, ha finito per calamitare le attenzioni. Mainolfi, responsabile municipale di entrambi i procedimenti, ha spiegato che le verifiche coordinate dalla Soprintendenza punteranno a indagare la fettuccia di terreno, lunga 12 metri e larga 3, nella quale sarà collocato il manufatto che ospiterà i reperti fruibili anche con sistemi di fruizione multimediale.

Ispezioni che, comunque, non scenderanno più di tanto sotto il livello base. Sarà raggiunta una profondità massima di 1,5 metri in ognuno dei 4 punti oggetto di indagini. Gli studi storici non lasciano presagire scoperte clamorose. L'area circostante il gigante marmoreo è stata scandagliata a più riprese nei decenni. Ma non si esclude che si possano rinvenire tracce fondative delle mura o degli edifici residenziali che fino all'Ottocento convergevano sulla Port'Aurea, elementi comunque già noti. Mainolfi ha fornito anche qualche indicazione sulla tipologia di reperti che verranno messi in mostra, parlando di contatti in corso tra Comune, Provincia e Polo museale. Le testimonianze storiche, meno di una decina secondo le previsioni, proverranno dal teatro Romano e dal museo del Sannio, e si legheranno anche al tema della via Appia oltre che alla figura dell'imperatore romano edificatore del monumento.

Video

«Saranno esposte lapidi, epigrafi e resti di statue» anticipa al Mattino il responsabile archeologico della Soprintendenza Simone Foresta. A metà settembre è in programma un confronto tra i vari enti coinvolti per definire nel dettaglio gli allestimenti. All'esito delle verifiche potranno partire i lavori per la installazione della teca nella quale i reperti saranno «visitabili» grazie a dispositivi tecnologici di nuova generazione. Secondo quanto riferito in commissione dal responsabile comunale, sarà preparato un documentario che illustrerà la storia dei frammenti storici esposti, consultabile anche nelle ore serali - notturne grazie a un sistema con Qr code utilizzabile attraverso una applicazione. Sono in corso intanto le operazioni relative al primo step dell'intervento, ovvero la ripavimentazione dello slargo antistante l'Arco. E arrivano buone notizie per i commercianti. Già nella giornata odierna, o domani al massimo, sarà rimossa la recinzione del cantiere anche sul lato sinistro della piazza sul quale insistono bar e ristoranti che hanno dovuto fare i conti finora con un deciso restringimento degli spazi all'aperto. Per il completamento della pavimentazione bisognerà attendere l'avvio dei lavori nell'area ai piedi del monumento romano, che scatterà subito dopo Ferragosto. L'intero intervento, il più delicato e atteso dell'intero Programma Pics, dovrebbe concludersi presumibilmente a novembre. L'ombra dell'Arco ha comprensibilmente oscurato il dettaglio fornito da Mainolfi sul progetto «La città dei santi», vero oggetto della seduta convocata dal presidente Antonio Picariello. Intervento che però merita le sue giuste attenzioni, riguardando a propria volta un'icona della città come il Duomo. Lavori in stato avanzato anche su questo fronte, secondo quanto illustrato ai consiglieri dal referente tecnico municipale. Domani sarà avviata la installazione della copertura che proteggerà gli antichi resti della prima Basilica di San Bartolomeo, riportati alla luce in più riprese in piazza Orsini. Il montaggio della struttura leggera in vetro e ferro si completerà, stando al cronoprogramma, il 20 settembre. L'area fungerà anche da nuovo e più funzionale accesso al museo ipogeo diocesano, attrattiva pregiata ma ancora un tantino sottostimata.

Anche in questo caso non mancheranno dispositivi Qr code con i quali i visitatori potranno visualizzare sullo smartphone, in più punti lungo gli itinerari cittadini, la storia dei santi eponimi del progetto: San Bartolomeo, San Gennaro, San Barbato, San Giuseppe Moscati. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA