Benevento, contagi e degenze in calo
le nascite ai tempi del Covid

Benevento, contagi e degenze in calo le nascite ai tempi del Covid
di Luella De Ciampis
Domenica 20 Dicembre 2020, 11:42
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Dall'inizio della seconda fase della pandemia, tante sono state le vittime del Covid nel Sannio, tuttavia ci sono anche decessi non attribuiti direttamente al virus ma che, per certi versi, sembrano essere correlati. Si sono verificati suicidi, morti improvvise in persone paucisintomatiche, interruzioni di gravidanza in donne positive asintomatiche, sebbene i reparti di maternità delle strutture ospedaliere siano rimasti quasi indenni dall'assalto del Covid. Nel reparto di Ostetricia e ginecologia del Rummo, negli ultimi 3 mesi, sono state ricoverate 6 pazienti con il Covid che hanno avuto storie diverse. Due di esse, asintomatiche ai primi mesi di gravidanza, hanno perso il bambino che aspettavano, una ha partorito «a termine» e il bimbo è risultato negativo, così come il piccolo di una positiva paucisintomatica che ha partorito pretermine, mentre altre 2 pazienti positive sono state sottoposte ad altro tipo di intervento. Ma non è stato possibile stabilire con certezza se gli aborti spontanei fossero dovuti al virus. Ipotesi difficile da sostenere, ma di certo il virus, oltre a rappresentare un incubo, provoca altro dolore.

Al Fatebenefratelli, invece, è ancora ricoverata una giovane mamma positiva che ha dato alla luce un bimbo risultato negativo al controllo, mentre nei giorni scorsi è stata presa in carico una donna contagiata che doveva fare l'ecografia strutturale. A tutto questo si aggiunge il danno procurato ai bambini con disabilità cognitive e comportamentali, come quelli con spettro autistico e con il disturbo da Adha (disturbo da deficit dell'attenzione e iperattività). «Non è possibile stabilire dice Massimo Micco, presidente regionale Aifa se il danno procurato dalla pandemia a questi bambini sarà reversibile ma siamo in un momento difficile in cui è saltata la fase dell'inclusione.

Per i ragazzi con difficoltà cognitive e dell'attenzione, la dad non è valida perché induce a farli lavorare con il tablet, normalmente proibito perché crea dipendenza. Inoltre, la dad non è inclusiva in quanto la comunicazione avviene esclusivamente con l'insegnante di sostegno, oppure, se vanno a scuola, trovano solo i compagni disabili e quindi viene meno l'incontro quotidiano con tutta la classe. In questo momento, i genitori sono senza strumenti per gestire le situazioni difficili. Ci sono difficoltà enormi per ottenere i farmaci perché, trattandosi di psicofarmaci, vanno prescritti con ricetta in triplice copia. Ma, in questo momento, è difficile anche seguire il percorso per le nuove diagnosi».

 


Ancora in calo i pazienti in degenza nell'area Covid del Rummo. Sono 57 dopo le tre dimissioni di ieri. Dei 243 tamponi processati 10 hanno dato esito positivo. Sono 36, invece, i positivi e 30 i guariti censiti dall'Asl. Intanto, è partito ieri lo screening di massa a Paupisi organizzato dal Comune e finanziato risparmiando su iniziative che in questo periodo apparivano superflue. Il Comune ha previsto test su base volontaria della popolazione residente, in convenzione con «Sannio Tech», individuando un componente per nucleo familiare, il più esposto a contatti e frequentazioni magari per lavoro. Intanto, «Potere al popolo» lamenta di aver tentato di seguire la conferenza online di giovedì, organizzata dall'Asl, facendo i conti con una comunicazione disturbata, a tratti incomprensibile». «Sicuramente si legge nella nota - una conferenza non all'altezza delle aspettative, dopo le polemiche dei giorni precedenti, nel corso della quale non sono stati forniti elementi validi sulla questione dei contagi».
 

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