Benevento: «Non sospendono farmaco a paziente», indagati due medici del Fatebenefratelli

Udienze pre-dibattimentale per i due medici

L'ospedale Fatebenefratelli
L'ospedale Fatebenefratelli
Giovedì 22 Giugno 2023, 08:52 - Ultimo agg. 13:13
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Una presunta omissione da parte di due medici dell'ospedale «Fatebenefratelli» ha portato un paziente a riscontrare una insufficienza renale. È così che il sostituto procuratore della Repubblica Stefania Bianco ha indagato i camici bianchi, cardiologi del nosocomio, per una ipotesi di lesioni colpose. La vicenda ha visto coinvolto un uomo di 59 anni, residente a Fragneto Monforte, che avvrebbe dovuto essere sottoposto ad un intervento chirurgico. A causa di una patologia pregressa, il diabete, il paziente era solito prendere un farmaco. Ma il caso ha voluto che questo fosse incompatibile con quelli che gli sarebbero stati somministrati durante e dopo l'intervento chirurgico. In base all'iter processuale previsto dalla riforma Cartabia il 20 ottobre ci sarà un'udienza pre-dibattimentale durante la quale il magistrato dovrà stabilire la fondatezza dell'accusa: in quel caso scatterà il rinvio a giudizio con la possibilità di chiedere il rito abbreviato o il patteggiamento; in caso contrario ci sarà il non luogo a procedere con il proscioglimento dei due medici.

La vicenda prende il via l'11 gennaio del 2011. L'uomo era ricoverato presso l'ospedale "Fatebenefratelli", per essere sottoposto ad un intervento di angioplastica coronarica. L'accusa ha rilevato nel comportamento del cardiologo che ha eseguito l'intervento e nel suo collega (assistiti dagli avvocati Mario Girardi ed Andrea De Longis) una presunta negligenza, imprudenza ed imperizia nonché la violazione delle linee guida in materia delle buone pratiche assistenziali.

Secondo l'accusa i due cardiologi indagati hanno omesso di sospendere la terapia con metformina assunta dal paziente (in quanto affetto da diabete mellito), prima dell'intervento. Tale farmaco indicato risulterebbe incompatibile con l'uso del mezzo di contrasto interarterioso. L'uomo sarebbe stato inoltre dimesso 24 ore dopo l'intervento, pur non essendo trascorse le 48 ore nelle quali era necessaria la sospensione della terapia per la cura del diabete. Questi comportamenti hanno secondo l'accusa causato al 59enne in una insufficienza renale acuta, mettendo in pericolo di vita l'uomo, difeso dall'avvocato Antonio Leone. 

 

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