Benevento: lavori a piazza Pacca, riaffiorano i resti del monastero di San Pietro

Dopo le fondamenta dei palazzi distrutti nella Seconda Guerra Mondiale

Il cantiere di Piazza Pacca a Benevento
Il cantiere di Piazza Pacca a Benevento
di Antonio Martone
Mercoledì 26 Aprile 2023, 10:19
3 Minuti di Lettura

«I ritrovamenti archeologici venuti alla luce a piazza Cardinal di Pacca potrebbero essere i resti delle mura del monastero di S.Petri intra muros altrimenti noto come San Pietro delle monache. Altri nomi sono S.Pietro al foro per la sua vicinanza al foro di epoca romana che sorgeva tra il Duomo e l'ex-Upim». Questa l'ipotesi fatta da Maurizio Bianchi, responsabile di «Benevento città nascosta». «Basta consultare le mappe del catasto Gregoriano per vedere cos'era - ribadisce -. Tra l'altro diversi ambienti furono alienati dal monastero nel corso dei secoli e diversi ambienti diventarono sedi di abitazioni private. Prima di una lunga fase di decadenza il monastero era tra le corporazioni religiose più importanti della Benevento medioevale». Lo stesso fondatore del gruppo aggiunge anche: «Non capisco la meraviglia della scoperta grattando solo la patina superficiale dello slargo-parcheggio dove il Comune nell'ambito dei Pics intende realizzare un Infopoint turistico. Semmai sarebbe stato strano il contrario, cioè se non avessero trovato nulla».
La Soprintendenza, intanto, ha le idee ben chiare ed ha già deciso di approfondire le ricerche come conferma il dirigente ministeriale responsabile per Benevento e provincia Simone Foresta. «L'obiettivo è quello di scendere più giù perché potrebbero venire fuori evidenze ancora più antiche. Quelli scoperti finora sono i resti superficiali di edifici distrutti negli anni 40, gli strati più alti. Dobbiamo adesso vedere e cercare di capire cosa c'è di più antico, visto che ci troviamo in un'area di altissimo interesse e considerato che abbiamo una intera piazza a disposizione, si potrebbero ipotizzare dei saggi in anche in altri punti non avendo ostacoli particolari».

A partire da oggi la ditta incaricata riprenderà i sondaggi. Il progetto potrebbe essere quello di tentare di riportare alla luce, puntando su questi saggi, il Foro romano che dall'Arco del Sacramento si allargava alle spalle del Teatro romano comprendendo l'ampio piazzale di S Pietro delle monache. Questo è stato sempre il desiderio di studiosi e ricercatori della storia beneventana. «In effetti - dice l'archeologo Stefano Forgione - non sappiamo esattamente l'ubicazione del Foro anche se una parte potrebbe insistere sulla piazza. Sarebbe davvero una grande e auspicata scoperta. È indubbio che bisogna scavare più in profondità, ma non è possibile stabilire con esattezza i metri e se sia rimasto ancora qualcosa. Ampliando le indagini potrebbe venire alla luce anche l'edificio delle terme. Quella zona probabilmente andrebbe sfruttata e valorizzata con i reperti che verranno fuori».
Il coordinatore cittadino della Lega Alberto Mignone lancia una proposta: «Creiamo un organismo stabile con la partecipazione dello stesso Comune per dare il giusto risalto alla nostra storia. Benevento deve avere una vocazione turistica e con questi reperti preziosissimi si potrebbe creare o meglio rafforzare il prestigio internazionale non dimenticando che Arco, Santa Sofia, Teatro Romano sono delle ricchezze.
Puntiamo su un discorso stabile e non basato su eventi estemporanei. Questa potrebbe essere la tanto attesa industria, soprattutto se dalla piazza dovesse venire fuori il Foro romano». Il consigliere comunale Vizzi Sguera invece ribadisce: «Se non si ha intenzione di prendersene cura, riportando alla luce e valorizzando i siti ritengo sia improvvido scavare per occultare, così come avvenuto per l'anfiteatro su via Appia antica che è diventato un sito di grovigli di erbacce, rovi spinosi, per la necropoli di via De Rienzo. Se non si vuole promuovere, si continui a piangerci addosso che siamo una zona sfortunata ben seduti su spuntoni di pietre che colano oro».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA